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Anche le parrocchie di Arzano scendono in campo a sostegno dell’imprenditore Gianni: “Non ti lasceremo solo” .

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<strong>Arzano – No alla camorra e al racket delle estorsioni. Anche le parrocchie di Arzano scendono in campo a sostegno dell’imprenditore Gianni: “Non ti lasceremo solo” ed invitano i commercianti a denunciare il pizzo e a tutte le persone oneste ad unirsi e a fare fronte comune a tutela della legalità e contro ogni violenza e sopruso. Un Comunicato, diramato durante l’omelia domenicale ai fedeli, che esterna tutta la preoccupazione per l’escalation criminale che ad Arzano impone il pizzo, intimidisce e spaccia droga.

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“Con viva preoccupazione abbiamo appreso che nei giorni scorsi nella nostra città si sarebbero verificati, secondo quanto apprendiamo dalla stampa, episodi di tentata estorsione a danno di esercenti che svolgono la loro attività nella nostra Arzano.

Tali tentativi – scrivono all’unisono i prelati -, sono stati denunciati da chi li ha subiti e hanno portato anche ad alcuni arresti. Invitiamo tutti i cittadini onesti a sostenere chi sceglie di denunciare e di non subire in silenzio. Intanto la nostra città che troppo spesso viene ricordata solo per aspetti negativi ha una realtà dentro di sé tante energie sane che vanno valorizzate e sostenute.

A tal proposito come parrocchie impegnate quotidianamente a servire in vari modi il nostro popolo arzanese non possiamo evitare di richiamare tutti gli onesti e laboriosi cittadini di Arzano alla vigilanza su ogni forma di illegalità piccola o grande, violenza o sopruso che si dovesse verificare nel nostro vissuto quotidiano. Arzano appartiene ai suoi cittadini onesti”. “Pertanto non lasciamo soli coloro che hanno il coraggio di dire di no e invitiamo tutte le istituzioni ad essere sempre più vigilanti ed attente nei confronti di questo territorio che vuole trovare riscatto e sviluppo sano. Insieme ce la possiamo fare”.

Intanto è caccia aperta al quarto uomo, Davide Pescatore, che insieme ai destinatari del provvedimento cautelare Antonio Alterio, 29 anni, Salvatore Lupoli, 29 anni, e Giuseppe Bussola, 22 anni, avrebbero tentato di estorcere 2000 euro al mese al proprietario del bar Bellagio da versare agli “amici di Arzano”. I destinatari del provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguito dalla Polizia di Stato, è arrivato al termine di indagini effettuate dalla Squadra Mobile e dal commissariato di Frattamaggiore coordinati dalla Direzione distrettuale Antimafia, a partire dal 26 marzo 2023, quando i quattro avrebbero preso di mira la grossa attività commerciale, presentandosi, in maniera esplicita, come emissari del clan.

Carlo Strazzullo


Articolo pubblicato il giorno 17 Aprile 2023 - 14:05


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