Per idee e fantasia non ha rivali. E l’avvicinamento alla grande festa scudetto ha scatenato in una città da mesi in costante ebollizione, una serie di iniziative e celebrazioni per rendere onore allo scudetto dopo 33 lunghissimi anni di attesa.
Dai ‘presepi’ a tema agli striscioni irriverenti pieni di poesia, dai murales già allestiti e pronti ad essere svelati alle nuove apparizioni gastronomiche tutto pane amore e allegria, ogni opportunità è buona e giusta a Napoli per lasciare il segno e vivere appieno la festa.
E anche le esclamazioni più popolari e benedette diventano autentico spunto per cavalcare l’evento sotto il profilo del merchandising, mischiando il sacro con il profano. E’ il caso del birrificio artigianale Kbirr, ristobottega di culto Januarius, che in collaborazione con l’artista Luca Carnevale, ha creato la birra ‘Assafà’, versione speciale della lager Natavota.
L’etichetta è indimenticabile e da collezionare. Raffigura il patrono di Napoli, San Gennaro, intento nell’atto di imboccare, con un’ostia a forma di scudetto tricolore, una devota tifosa del popolo inginocchiata ai suoi piedi con le mani congiunte. Miracolo compiuto e fede dei tifosi ricompensata.
Napoli è dunque ‘Natavota’ campione d’Italia e ci beve sopra con una ‘Assafà’, in doverosa versione limitata, da sorseggiare a scudetto matematicamente conquistato e che farà così il paio con le altre birre a tema, dalla ‘Jattura’ alla ‘Pullicenhell’
.Ma ‘Napule è mille culure’, come ricordava uno striscione esposto al San Paolo prima della sfida con il Milan.E proprio in risposta alla tifoseria rossonera che al Meazza srotolò contro il Lecce la scritta “Nun te preoccupa’, guagliò ce sta ‘o Napule fore” (citazione alla serie tv ‘Mare fuori’ con il chiaro riferimento alla recente eliminazione del Napoli dalla Champions League), ecco spuntare nella notte di domenica, dopo la vittoria sulla Juventus un altro striscione “Nun te preoccupa’, guagliò ce sta ‘o Napule campione”.
Sul web spopola da mesi il presepe dedicato alla festa del terzo scudetto con l’immancabile asinello, Pulcinella sullo scooter e l’effigie dell’indimenticato Maradona sullo sfondo che dal cielo consegna lo scudetto alla squadra attuale. A San Gregorio Armeno gli artigiani hanno già omaggiato gli azzurri artefici del tricolore con le classiche statuine dedicate a Osimhen e Kvaratskhelia
, ma trovano spazio anche il tecnico Spalletti e il presidente De Laurentiis.E nelle strade di Napoli già da tre settimane si può gustare la pizza scudetto. Ognuno ha la propria versione ‘personalizzata’. La più gettonata è quella con pomodoro, pesto e panna. Ma altre sono pronte ad essere sfornate.Una Napoli più chiassosa e vitale che mai si prepara così alla festa soprattutto con la fantasia e il canto di Partenope, che l’ha resa mitica nel mondo. ‘Napule è mille paure’, ma quelle sembrano passate.
Lo scudetto è ormai questione di ore. ‘Napule è a voce de’ criature’, quelle dei bambini con la maglia di Kvara e la ‘maschera’ di Osimhen, i nuovi idoli ritratti in ogni vicolo della città.
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