L’Olimpico blindato, le strade chiuse da ore, i presidi nei luoghi più caldi e strategici, il Viminale in allerta da giorni e un agente ferito dal lancio di petardi tra tifoserie rivali.
Doveva essere una giornata di tensione per la Capitale – due stracittadine in un giorno, il derby Lazio-Roma e la maratona – e le previsioni, almeno in parte, si sono avverate.
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Nulla di paragonabile alle scene di Napoli – era esattamente lo scenario che Prefettura e Questura volevano evitare – ma nervi tesissimi tra giallorossi e biancocelesti, tra cui sembra essere caduta la tregua, e per questo un imponente schieramento di polizia per evitare il peggio.
Tensione a Roma per il derby, un giornalista aggredito
Dunque una giornata per Roma che non è filata del tutto liscia e alle cronache restano non solo i risultati sportivi ma anche un poliziotto ferito e momenti di tensione nei pressi di un bar nella zona di lungotevere Diaz, vicino allo stadio Olimpico. Ma la guerriglia urbana, quella no, non c’è stata.
‘TmwRadio’, un’emittente sportiva, ha denunciato l’aggressione ad un suo giornalista all’interno dello stadio: un tifoso della Roma lo avrebbe avvicinato dopo il passaggio dei tornelli e gli avrebbe strappato il telefono, lanciandolo a terra.
“Il tutto è avvenuto davanti agli agenti – dice il direttore Marco Piccari – ma fortunatamente la situazione è finita bene”. Il dispositivo di sicurezza schierato era massiccio: fino a duemila unità per contenere eventuali esiti violenti tra le due tifoserie.
Le curve e le tensioni alla vigilia del derby della Capitale
Perché il derby del 19 marzo è arrivato in un momento molto teso tra le curve, e uno dei motivi sarebbe il doppio danneggiamento in poche ore, a Val Cannuta, della targa in onore di Umberto Lenzini, il presidente laziale dello scudetto del 1974, prima dipinta di giallorosso e poi spaccata proprio sulla parola ‘Lazio’.
Un gesto che i tifosi hanno attribuito appunto ai rivali e a cui sono seguiti degli atti di vandalismo attorno a Trigoria interpretati, stavolta dai giallorossi, come rappresaglie. Giallorossi peraltro privi dello striscione dei Fedayn, strappato loro dagli ultrà della Stella Rossa lo scorso febbraio. Con i laziali per niente intenzionati a dare loro solidarietà.
Ecco dunque che in particolare a Ponte Milvio ma anche dalla parte di piazza Mancini, era stato disposto lo schieramento delle grandi occasioni. Grande attenzione anche agli striscioni all’ingresso dello stadio, in particolare a quelli che potevano fare riferimento alla guerra in Ucraina.
Ma già dalle 14 molte strade attorno all’Olimpico erano state chiuse, in una giornata di fuoco per il traffico cittadino dovuta alla ‘Acea Run Rome The Marathon’, ovvero la 28esima edizione della maratona di Roma, con partenza e arrivo da via dei Fori Imperiali.
Già tra ieri e oggi parecchie strade del centro erano state chiuse per l’allestimento, e in giornata decine di linee bus sono state deviate; chiusa dalla mattina anche la stazione Metro del Colosseo. Una festa di sport, con migliaia di corridori in strada – oltre 30 mila – tra professionisti e amatori arrivati da 110 paesi del mondo.
Articolo pubblicato il giorno 19 Marzo 2023 - 20:27