Braccio di ferro tra le guide turistiche e il direttore del Parco Archeologico di Ercolano.
All’origine della contesa il bando pubblicato da Consip nel gennaio scorso in cui si prevede l’appalto di servizi aggiuntivi (biglietterie, guardaroba, bookshop ecc…) a gestori privati e tra questi servizi, per la prima volta ci sarebbe anche quello per le visite guidate.
Le guide – questo il timore rappresentato – che opererebbero attraverso il concessionario verrebbero probabilmente inquadrate con contratti multiservizi. E’ dagli anni ’80 che le guide turistiche hanno sempre presidiato gli scavi archeologici di Ercolano garantendo il servizio guida ai visitatori che lo richiedevano.
Il presidio delle guide turistiche ad Ercolano infatti era stato già previsto nella Legge Regionale Campania n.11 del 1986 (legge che disciplina le professioni turistiche). Purtroppo però l’iter di perfezionamento dei presidi turistici permanenti non ha mai visto la sua conclusione.
Nonostante ciò le guide turistiche in virtù di questo principio volto a garantire un servizio ai visitatori hanno presidiato con costanza sia in estate che in inverno il parco archeologico garantendo in ogni periodo dell’anno visite guidate a chi lo richiedeva; ma non solo, le guide erano li anche per dare assistenza ed accoglienza ai visitatori (senza alcun costo a carico delle soprintendenze).
Anche il comune di Ercolano aveva previsto, nello stabile che oggi accoglie biglietteria e bookshop, un’ area dedicata alle guide turistiche. Il nuovo bando Consip porterà una completa rivoluzione poiché aggiudicherà ad una ditta appaltatrice il servizio visite guidate a prezzi già prestabiliti.
“Il presidio delle guide turistiche di Ercolano – spiega Maria De Angelis, guida turistica della Regione Campania – seppure non riconosciuto dal direttore, ha sempre garantito negli anni anche una fonte di occupazione per moltissime guide autonome ed indipendenti che negli anni sono riuscite ad autogestirsi organizzando turni e visite su misura per ogni visitatore.
Il presidio non ha mai visto limitazioni nel senso che vi era libertà di potersi iscrivere, l’unico requisito di questa autogestione era il possesso del titolo abilitativo rilasciato da ente territoriale attraverso esami pubblici di abilitazione in linea con la normativa statale”.
“Col nuovo bando – sottolinea – solo in pochi, scelti dal concessionario e con un compenso non soggetto a contrattazione libera direttamente col consumatore, potranno prestare la propria opera col turista che decide di usufruire della visita una volta arrivati al parco.
Una ulteriore beffa è quella di dover certificare nuovamente le competenze linguistiche se si vuole lavorare per il concessionario. Occorre ricordare che tra le materie dell’esame di abilitazione, oltre le competenze storico artistiche ed archeologiche verificate dai sovrintendenti che presidiavano la commissione d’esame per guide turistiche, vi erano anche docenti universitari di lingue straniere a comprovare l’idoneità linguistica dei candidati. Il bando non tiene conto dell’esame di abilitazione nella parte linguistica”.
La questione è arrivata anche in Parlamento dove Il deputato Caramiello del MoVimento 5 Stelle ha posto una interrogazione parlamentare al Ministro della Cultura. Le azioni finora intraprese sono state un esposto all’Anaced e un ricorso al Tar di cui ancora non si conoscono i risultati ma le guide sono pronte ad intraprendere anche altre azioni qualora la direzione del Parco Archeologico di Ercolano non dovesse mostrare sensibilità verso i tanti operatori che potrebbero essere danneggiati.
Articolo pubblicato il giorno 11 Marzo 2023 - 11:12