Un ricorso al Tar Lazio e un intervento “ad opponendum” al Collegio di Garanzia dello Sport per chiedere la revoca dello scudetto 2018-2019 alla Juventus e la sua assegnazione al Napoli: a presentare le due istanze sono stati il Codacons e l’Associazione Club Napoli Maradona.Secondo quanto rende noto un comunicato, le istanze sono state formalizzate oggi dagli avvocati Enrico Lubrano, Angelo Pisani, Oreste Pallotta e Carlo Claps, in qualità di difensori dell’Associazione Club Napoli Maradona e del Codacons.
Il ricorso al Tar si fonda, si legge nella nota, “sulla avvenuta violazione dei principi-base dell’Ordinamento Sportivo e della Giustizia Sportiva” e, in particolare, in relazione “all’avvenuto accertamento del fatto che la Società Juventus ha alterato la regolarità dei Campionati 2018-2019, 2019-2020 e 2020-2021” e questo imponeva, secondo i ricorrenti, “l’irrogazione della sanzione disciplinare della revoca dello Scudetto 2018-2019, con conseguente assegnazione dello stesso al Napoli (giunto secondo in classifica), come peraltro correttamente disposto dalla Corte Federale della FIGC 4 agosto 2006 in un caso analogo”.
Con l’istanza al Collegio di Garanzia dello Sport viene invece chiesto che venga rigettato il ricorso della Juventus contro la decisione con la quale la Corte Federale di Appello presso la Figc, Sezioni Unite, il 30 gennaio 2023, ha imposto alla società una penalizzazione di 15 punti in classifica.Codacons e Associazione Club Napoli Maradona chiedono che invece venga confermata quantomeno “laddove indica espressamente che la Juventus, con operazioni illegittime dal punto di vista finanziario, ha alterato la regolarità dei campionati dal 2018 al 2021 (e, quindi, anche il campionato 2018-2019), avendo determinato una ‘inevitabile alterazione del risultato sportivo’, in palese violazione del principio-cardine di regolarità delle competizioni sportive, ribadito dalla stessa decisione”.
I legali hanno anche chiesto una copia del ricorso presentato dalla Juventus per predisporre una memoria difensiva, “da depositare entro il prossimo venerdì 7 aprile 2023 (per l’udienza del 19 aprile 2023) al fine di potere garantire il contraddittorio, quale espressione del giusto processo”.
I legali hanno infine chiesto “di essere ammessi a partecipare alla discussione nell’udienza fissata al prossimo 19 aprile 2023”.
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