Vincenzo Di Lauro, 48 anni, secondogenito del super boss Paolo Di Lauro è stato arrestato nella sua abitazione in piazza Zanardelli, nel cuore di Secondigliano.
Insieme con Salvatore Frate del clan della della Vanella Grassi erano gli unici due liberi del maxi blitz di ieri portato a compimento dai carabinieri di Napoli su disposizione della Dda e che ha fatto luce su ben otto omicidi della seconda faida di Scampia con 14 ordinanze cautelari e 26 persone indagate.
Sono stati colpite 3 cosche, con gli Amato-Pagano, tra Secondigliano, Scampia, Melito e Mugnano, i Di Lauro e quelli della Vanella Grassi.L’inchiesta ha ricevuto input dai pentiti Antonio Accurso, Carlo Capasso, Rosario Guarino , Gennaro Puzella e Salvatore Musolino.
Dell’omicidio di Luigi Giannino detto Cutoletta (della Vanella Grassi), ucciso con una pioggia di proiettili il 13 giugno 2007, è ritenuto il mandante Vincenzo Di Lauro. Secondo le indagini fu lui a dare l’ordine di morte dal carcere, “avallato” anche dal fratello Marco, all’epoca libero.
Agghiacciante la sequenza dell’agguato: due squadre di killer in auto armate di pistole e mitraglietta entrarono in azione: Giannino venne assassinato con 12 colpi, Luigi Magnetti
che era con lui si salvò, ma rimase ferito Ciro Vallinoti. Magnetti venne assassinato qualche mese dopo con cinque colpi di calibro 38 mentre era a bordo della sua Mini Cooper.Luigi Giannino aveva deciso di cambiare “schieramento”: tradire i Di Lauro per transitare nelle fila degli agguerriti Scissionisti. Come riporta Il Roma oggi in edicola a svelare le fasi di quell’agguato è stato il neo pentito Salvatore Musolino: “Era quasi estate e mio fratello Raffaele parte Ciro Maisto, Gennaro Puzella, Antonello Faiello e Mario Buono. Io stavo sotto il palazzo di mio fratello. Sapevo che dovevano essere ucciso sia Giannino che Luigi Magnetti per ordine di Marco Di Lauro…
Io vedo partire il gruppo di fuoco che ho indicato, a bordo di due Fiat Punto preparate da Pasquale Spinelli giù al garage, una nera e l’altro di un colore che non ricordo. Mio fratello era armato con una mitraglietta M12 che gli avevo dato io, con la quale facevo la ronda armata; quest’arma mi era stata consegnata da Umberto Giardino; mio fratello mi consegna una 9×21.
Mi incontro dopo nemmeno mezz’ora con mio fratello Raffaele Musolino nel palazzo di nostra sorella e mi racconta che “Cutoletta” è stato ucciso mentre Magnetti è riuscito a scappare. Li avevano sorpresi in mezzo a largo Macello, con le due macchine, e loro stavano su un Sh 300 color blu, e mio fratello disse che era stata utilizzata anche la mitraglietta M12, che ora andava buttata e che era stata consegnata a Pasquale Spinelli.
Avevano sparato anche Gennaro Puzella detto “’o pazzo” e Mario Buono detto “’o topo”. Ciro Maisto non era riuscito a sparare . So che venne ferito di striscio anche un passante. I killer si appoggiarono a casa di mia sorella Patrizia a Castel Volturno; mio fratello Raffaele mi chiese dei panni puliti che gli inviai a mezzo di mio cognato Francesco Natale detto ’o biondo”.
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