Il Napoli batte l’Atalanta e mette sempre più le mani sul terzo scudetto.Al Maradona le reti di Kvaratskhelia e Rrahmani nella ripresa mandano ko i bergamaschi.
Ecco le pagelle.
Punti Chiave Articolo
Gollini: 6,5. Un paio di parate quando necessario, si fa trovare pronto e attento nonostante la chiamata dell’ultimo secondo.
Di Lorenzo: 6,5. Svaria per tutto il campo, in fase difensiva regge bene e in attacco si propone spesso alle spalle di Politano con buoni risultati.
Rrahmani: 7,5. Non fa passare nulla, vince tutti i contrasti e impreziosisce la sua gara con una bella girata di testa su corner, svettando su Zapata.Non uno qualsiasi, insomma.
Kim: 7. Annulla praticamente tutti gli attaccanti che Gasperini inserisce a tiro, da Hojlund a Zapata.
Lascia tutti col fiato sospeso per un problema al polpaccio che lo costringe al cambio (dal 76′ Juan Jesus: sv).
Olivera: 6,5. Gara onesta, con tanto lavoro in fase di costruzione e nei contrasti con gli avversari da quella parte.
Anguissa: 7. Preciso ed ordinato nei passaggi, riesce in tutti i dribbling e si propone spesso e volentieri in area di rigore avversaria, cercando tanto il gol.
Lobotka: 7. Precisione chirurgica dei passaggi (96,7 %), solita gara onesta a legare le due fasi con movimenti a svariare in tutte le zone del campo.
Zielinski: 6. Gli si può imputare sempre una mancanza di cattiveria sottoporta.Tocca pochi palloni, scomparendo spesso dalla partita (dal 66′ Ndombele: 6).
E Kvara manda i difensori al bar
Politano: 6,5. Nel primo tempo ha le occasioni migliori ma trova un buon Musso a negargli il gol.Cala nella ripresa, Spalletti lo sostituisce (dal 66′ Elmas: 6,5).
Osimhen: 7. Cresce con il passare dei minuti.
A inizio ripresa fa quasi esplodere il Maradona in rovesciata, poi sfiora il palo di testa da corner.Fondamentale nel gol del vantaggio di Kvara: recupera palla e lancia il georgiano in campo aperto (dall’85’ Simeone: sv).
Kvaratskhelia: 8. Meriterebbe anche 10, forse 11, solo per il gol.
Aveva già mandato al manicomio i difensori nerazzurri nel primo tempo, ma al 60′ si supera: manda al bar non una, due volte Toloi, Demiral e Scalvini e mette sotto l’incrocio spiazzando Musso.Da stropicciarsi gli occhi (dall’85’ Zerbin: sv).
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