“Non vedo l’ora di festeggiare”. Così l’attaccante del Napoli Victor Osimhen che sta vivendo un momento d’oro e trascinando gli azzurri a suon di gol verso lo scudetto.
“Ho avuto tanti problemi da quando sono arrivato in Europa – ricorda il nigeriano in un’intervista a Elegebete Tv Sports -. In Germania fui operato per tre volte al ginocchio destro, poi un problema alla spalla che pure ha richiesto un intervento chirurgico”.
“Ma queste cose del passato mi hanno fatto diventare quello che sono oggi.Quando mi sono trasferito in Italia è stato tutto diverso: ho avuto il Covid, poi un infortunio alla mano destra che mi ha tenuto fuori per tre mesi ed è stato un momento difficile, ma ho sempre creduto in me stesso”.
“Sapevo che sarei tornato più forte e avrei potuto realizzare i miei desideri, mettendo a tacere chi non credeva in me.
Anche la scorsa stagione ho avuto un brutto infortunio al volto, è stato un altro brutto momento che ha richiesto un intervento”.
“È stata dura per me, ma mi sono circondato dei miei cari e questo mi ha aiutato a guarire più velocemente.Sono felice di avere oggi una maschera che mi protegga”.
E proprio sulla maschera, ormai simbolo nella città partenopea, ha aggiunto: “È diventata parte della mai identità insieme ai capelli biondi.
A Napoli sono state fatte tante iniziative divertenti col mio volto, anche i miei compagni mi mandano foto e video”.
“È una sensazione incredibile sentire di essere fonte d’ispirazione e penso che terrò la maschera per loro”.
Anche il capocannoniere della Serie A è stato autore involontario di un infortunio, quando colpì per sbaglio una tifosa a La Spezia: “Ho calciato la palla troppo forte, lei non ha visto arrivare il pallone e l’ho colpita – ha detto -. Ho visto che era una signora, poteva essere mia madre e mi sono sentito male.Sono felice che lei abbia accettato le mie scuse”.
Mettendo da parte i momenti negativi “ora sono estremamente orgoglioso di me stesso, sto collezionando dei numeri pazzeschi e questo è un bene per me e per il Napoli, la mia squadra – ha spiegato Osimhen -. Ora siamo in corsa per diventare campioni e festeggiare, darò tutto me stesso per avverare i miei sogni.
Non vedo l’ora, lo Scudetto sta diventando realtà”.
“Il mister mi piace perché ha il mio stesso tipo di mentalità e l’ha trasmessa a tutto lo spogliatoio: non crede che sia fatta finché non è davvero fatta – ha affermato, poi, a proposito di Spalletti -. Il segreto della squadra è che ancora oggi ci stiamo allenando più duramente, come se dovessimo salvarci”.
“Io e chi come me è al Napoli da più tempo, come Di Lorenzo o Mario Rui, sta cercando di entrare nella testa dei compagni per far capire loro cosa abbiamo passato le scorse stagioni e cosa significa giocare e vincere qui.Questa è la mentalità giusta, ma dobbiamo fare bene nelle prossime gare per diventare campioni”.
Infine Osimhen si è concesso qualche battuta a proposito dell’amore dei tifosi per lui, a partire dalla bandiera dove il volto del nigeriano la fa da padrone: “L’ho vista sventolare allo stadio, ho cercato il ragazzo che ce l’aveva e gli ho regalato la mia maglia – ha concluso -. È incredibile il supporto che ricevo ogni giorno, che sia una canzone, una preghiera”.
“Napoli come Lagos?
Napoli è una città diversa, ti dà sensazioni completamente differenti rispetto a ogni altro posto.Quando ci giochi capisci perché molti calciatori decidono di restarci per parecchio tempo, non ho mai visto nulla di simile prima in vita mia”.
“In città c’è un murales enorme di Maradona e questo dimostra che quando fai tanto per questo popolo lo rendi felice.
E puoi essere sicuro che loro ti supporteranno sempre.L’unico modo che ho per ripagarli è renderli felici in campo, realizzando il loro sogno che ora sta diventando realtà.
Farò di tutto”.
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