La procura generale sollecita la conferma della pena a 24 e 22 anni, rispettivamente per Gabriel Natale Hjorth e Finnegan Lee Elder chiedendo l’inammissibilita’ del ricorso di Elder e di rigettare quello di Natale Hjort.
I due giovani statunitensi sono sotto processo, dinnanzi alla Prima corte di Cassazione per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega avvenuto nella notte tra 25 e 26 luglio 2019 nel quartiere Prati a Roma.
“In 20 secondi” Finnegan Lee Elder “infligge 11 coltellate al brigadiere disarmato. Questa e’ la descrizione dei fatti identica in entrambe le sentenze” di primo e secondo grado. “Il fatto che i due carabinieri hanno mostrato il tesserino o se non lo hanno mostrato sono tutti motivi di contorno”. Lo he detto il procuratore generale Francesca Loy durante la requisitoria nel processo in cassazione per l’omicidio del vice brigadiere Mario Cerciello Rega.
Imputati Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, condannati a 24 e 22 anni in appello. I due cittadini americani erano stati condannati all’ergastolo nel processo di primo grado.L’assassinio del vicebrigadiere dei carabinieri risale alla notte del 26 luglio 2019: dopo un tentato acquisto di droga, non andato a buon fine, i due americani, all’epoca diciannovenni, rubarono lo zaino di Sergio Brugiatelli, che, in Piazza Mastai, aveva indicato loro il pusher dal quale potevano rifornirsi.
Gli americani pretendevano 100 euro e della cocaina per restituire il maltolto, e Brugiatelli (teste chiave della vicenda, deceduto nel 2021 per un male incurabile) chiese aiuto al 112. A quel punto, Cerciello, con il collega Andrea Varriale, venne inviato in soccorso per fermare la tentata estorsione messa in atto dai due giovani.
Quando i militari cercarono di bloccarli, Elder reagì colpendo a morte Cerciello con 11 coltellate, prima di darsi alla fuga con l’amico.I due aggressori si precipitarono nella camera 109 dell’albergo Le Meridien, che li ospitava, a pochi metri da Via Pietro Cossa, luogo dell’omicidio, mentre Varriale cercava disperatamente di soccorrere il collega che sarebbe morto poco dopo, in ospedale.
Elder e Hjorth dormirono in albergo, e la mattina del 26 luglio, grazie alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza e alle testimonianze raccolte, i carabinieri li trovarono e fermarono. I due erano pronti a lasciare l’Italia, con biglietti aerei già acquistati, e avevano nascosto in un controsoffitto il coltello con lama da 18 centimetri usato nell’agguato, che Elder aveva portato con sé, nascosto in un trolley, dagli Stati Uniti.
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