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Napoli, il commovente ricordo dell’amico del cuore: “Pio è per sempre, incancellabile”. Il video

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<span style="font-family: Verdana, BlinkMacSystemFont, -apple-system, 'Segoe UI', Roboto, Oxygen, Ubuntu, Cantarell, 'Open Sans', 'Helvetica Neue', sans-serif;">“In un attimo ho capito il valore della vita”, è iniziato così il commovente ricordo di Francesco Pio Maimone, il 19enne di Pianura ucciso per errore domenica scorsa a Mergellina.

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Davanti a centinaia di ragazzi in lacrime durante la fiaccolata di ieri sera nel quartiere di Pianura, Carlo Chiaro, il migliore amico della giovane vittima ha voluto ricordarlo con un breve ma intenso discorso che ha commosso tutti.

“Vedete quanti ne siamo, tenete compagni, amicizie, ma non vedo Pio. Non ne fanno più. Un Pio è per sempre. E’ indelebile, non si cancella. A Pio tutti gli volevano bene. E’ incancellabile, non doveva morire così. Ragazzi datevi forza”.

Carlo Chiaro stamane ha parlato anche al Corriere della Sera raccontando quei momenti di tragedia di domenica sera a Mergellina.

“Eravamo veramente fratelli, capitava che lui venisse pure a dormire a casa mia, e quando finivamo di lavorare stavamo sempre insieme. Pure io faccio il pizzaiolo, e parlavamo di aprirci un giorno un locale tutti e due, anche lontano da Napoli. Magari l’avessimo fatto e ce ne fossimo andati da qui”.

“Quelli che si sono presi a botte non li conoscevamo proprio.Pio non ha mai preso questioni con nessuno. Stavamo a un tavolino, avevamo comprato le noccioline, quando abbiamo sentito gente che litigava e poi i colpi di pistola. Ma erano a venti metri almeno da noi e c’era in mezzo un sacco di gente. Come è possibile che è stato colpito lui? Pensavo che fosse svenuto per la paura quando quello ha sparato.

E allora – prosegue il racconto – cercavo di tirargli fuori la lingua per non farlo soffocare. Gli altri dicevano ‘il sangue, il sangue’, ma io dicevo ‘non vi preoccupate, non è il sangue è il disegno della maglietta’. Invece teneva un buco in petto. Non me lo dimentico più. L’ho visto morire, lo tenevo tra le braccia quando ha perso conoscenza. Da quella notte non faccio altro che chiedermi perché”.


Articolo pubblicato il giorno 25 Marzo 2023 - 10:38 / di Cronache della Campania


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