“Pizzini” che, messi insieme, costituivano il diario clinico del paziente oncologico Andrea Bonafede, l’alias usato da Matteo Messina Denaro. A custodire gli scritti era Rosalia, la sorella dell’ex superlatitante arrestata questa mattina.
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È stato proprio il ritrovamento di uno di questi scritti “improvvidamente custodito, sebbene abilmente occultato, proprio da ‘Rosetta'” a indirizzare gli investigatori verso la cattura dell’ultimo grande stragista. È quanto ricostruisce l’ordinanza del gip di Palermo Alfredo Montalto.
Il ‘pizzino’ in questione è stato ritrovato a seguito dell’installazione di microspie e telecamere all’interno dell’abitazione di Castelvetrano di Rosalia. Lo scritto era posto all’interno di una gamba cava di una sedia di alluminio.
Recava annotazioni confuse, ma al momento del ritrovamento era stato comunque precauzionalmente fotografato dagli operanti e lasciato occultato esattamente nel luogo dove si trovava.
I successivi accertamenti svolti dalla polizia giudiziaria hanno dimostrato con certezza che il paziente oncologico non corrispondeva alla persona fisica censita, ma a Matteo Messina Denaro, poi arrestato lo scorso 16 gennaio nei pressi della clinica La Maddalena di Palermo.
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