Sarà la Procura di Nola, la cui giurisdizione si estende su un’ampia area del Napoletano che comprende ben 34 comuni, a indagare sull’ attività di “dossieraggio” che dallo scorso gennaio vede vittima il maggiore Emiliano Nacar, comandante della Polizia locale di Marigliano.
E’ stato proprio l’ufficiale, lo scorso 2 marzo, a presentare una denuncia perché, dice, “c’è qualcuno, forse proprio all’interno dei miei uffici, che vuole osteggiare la lotta per la legalità che porto avanti su vari fronti”.
Nacar, infatti, è anche responsabile del Personale al Comune di Marigliano e tra il novembre e il dicembre 2022 ha effettuato 16 assunzioni, nessuna legata al territorio di Marigliano, ma anche sei licenziamenti nell’ambito di un’indagine sui cosiddetti “furbetti del cartellino”.
Non solo. Fece licenziare anche i dipendenti della Cancelliera coinvolti negli scandali delle mazzette al giudice di pace di Marigliano, e sospendere proprio lo scorso gennaio alcuni agenti.
Nel dicembre 2022 ha messo sotto indagine l’attuale reggente del clan camorristico di San Vitaliano, per un’aggressione subìta la vigilia di Capodanno, e proprio questa settimana è giunto dalla Questura di Napoli il secondo ordine di sospensione delle attività per il bar in cui si verificò l’episodio, perché frequentato da pregiudicati legati alla camorra.
Proprio il giorno in cui ha presentato la denuncia in Procura, il 2 marzo, Nacar sarebbe stato anche seguito durante un’attività di servizio e poi gravemente denigrato sui social. “Mi sono accorto durante il tragitto di essere seguito”, spiega Nacar, “poi, su un sito web di Marigliano, un post da un profilo falso denunciava l’uso privato di un veicolo di servizio per andare in un comune vicino, dove mi ero recato per motivi istituzionali”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Marzo 2023 - 16:51