Si rinnova con un nuovo ciclo di laboratori e attività didattiche dedicate ai detenuti il protocollo d’intesa tra la Fondazione teatro San Carlo e la Casa Circondariale Giuseppe Salvia di Napoli-Poggioreale.
Dopo la prima tranche di corsi, che ha coinvolto 13 detenuti da ottobre a dicembre 2022, riparte un nuovo corso dedicato ai mestieri dello spettacolo che coinvolgerà nuovi detenuti che avranno la possibilità di uscire dal carcere per imparare un mestiere nella splendida cornice del Massimo napoletano.
Ai tredici detenuti che hanno terminato il percorso formativo sono stati consegnati dei diplomi dal sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, che ha sottolineato l’importanza per tutti le istituzioni culturali pubbliche della città di “portare avanti la propria missione lavorando sull’inclusione, il recupero e tenendo conto della ricaduta sociale delle proprie azioni”.
Un’iniziativa importante, dunque, attraverso la quale prende forma concreta il dettato costituzionale che prevede il percorso carcerario non come punizione ma come processo rieducativo finalizzato al reinserimento sociale. E saranno quattro, infatti, i detenuti che potranno firmare un contratto di collaborazione di quattro mesi con il Teatro San Carlo.
Soddisfatto il sovrintendente Stèphane Lissner, secondo il quale “la cultura può svolgere un ruolo fondamentale nel recupero dei detenuti, così da permetter loro di sviluppare nuove competenze professionali che li aiutino a costruire un futuro diverso”.
I tredici detenuti, guidati da personale qualificato del Lirico di Napoli, hanno frequentato corsi di formazione specialistica come elettricisti, macchinisti, attrezzisti e sarti. A essere convinta dell’importanza di questo connubio è anche Emanuela Spedaliere, direttore generale del San Carlo, secondo cui “è fondamentale offrire opportunità di recupero attraverso l’apprendimento di abilità professionali legate al mondo dello spettacolo dal vivo”.
“Questi corsi, oltre a fornire una prospettiva lavorativa – sottolinea – consentono di sviluppare nuove passioni e interessi che aiutano a guardare il futuro con maggiore fiducia”.
Un’iniziativa che, a detta del direttore del carcere, Carlo Berdini, si vorrebbe allargare per consentire ad un numero maggiore di detenuti di costruire nuove speranze.
“Non ci nascondiamo dietro un dito – ha chiarito Berdini – sappiamo che i numeri sono ridotti considerando la vasta platea di Poggioreale. E’ per questo che vorremmo aumentare il numero dei beneficiari, anche perché le richieste non mancano”.
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