Jakub Jankto, calciatore dello Sparta Praga con un passato tra Udinese e Sampdoria in Serie A, è tornato a parlare del suo coming out al Live In Napoli di Sky TG24.
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“Ho fatto coming out prima per me stesso e poi per aiutare gli altri – le sue parole -. Quanto ci ho pensato prima di farlo? Lo sapevo sin da piccolo, però tendi a dire ‘posso continuare in qualche maniera'”.
“Diciamo che il mondo calcistico è un po’ omofobo, l’ho detto tante volte e lo sappiamo tutti, però mi è venuto improvvisamente, non era qualcosa di programmato – ha aggiunto -. Mi è venuto così e non mi dispiace di averlo fatto. Finalmente posso fare quello che voglio e sono felicissimo”.
“Mi ha aiutato molto essere a casa – prosegue -. Se fossi stato in Spagna o in Italia non lo avrei mai detto. Quando sei a casa è diverso: in Italia si dice ‘casa dolce casa’ ed è così, è la verità”.
“Le persone qui a Praga mi hanno aiutato molto, Tomas Rosicky, Frantisek Cupr, l’allenatore Brian Priske, un grandissimo chapeau davanti a loro. Sono stati straordinari – spiega Jankto -. Io sicuramente non farò i nomi, però ci sono altri calciatori gay. C’erano, ci sono e ci saranno”.
“Mi sono arrivati messaggi. Io non pretendo che adesso facciano coming out anche loro, però forse il mio esempio li può aiutare, magari nel futuro penseranno ‘lo posso fare anch’io'”, ha concluso l’ex Udinese e Sampdoria dal palco di Napoli.
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