Doveva essere l’opera per liberare dal traffico veicolare il borgo di Ischia Ponte ma dopo dieci anni di vicissitudini il parcheggio della Siena è stato sequestrato dai vigili urbani e il Comune ne ha ordinato la demolizione.
L’ordine di abbattimento e di ripristino dello stato dei luoghi è stato emanato dal responsabile dell’ufficio edilizia privata del municipio di Ischia a mezzo di una ordinanza da cui si evincono le molte difformità e gli abusi riscontrati nell’opera rispetto al progetto originario, a seguito di una perizia effettuata nei giorni scorsi da un tecnico specializzato individuato dai vigili urbani d’intesa con la procura della Repubblica di Napoli.
Difformità ed abusi edilizi ancor più gravi se si considera che il parcheggio, che era in via di completamento, è stato edificato in una zona assoggettata a vincolo paesaggistico (zona a Protezione Integrale del vigente Piano Territoriale Paesistico ed a poca distanza dal Castello Aragonese) e che il complesso edilizio oggetto dell’accertamento è stato quindi realizzato con variazioni essenziali.
Il parcheggio della Siena è oggetto di una annosa vicenda che ha provocato molte polemiche sull’isola: progettato circa 13 anni fa ad opera di una società privata e co-finanziato con fondi europei, avrebbe dovuto porre rimedio ai problemi di traffico e logistica di Ischia Ponte rendendo disponibili per quella zona oltre 200 posti auto.
La sua costruzione doveva durare pochi anni e si è invece trascinata per un decennio per una serie di problemi tecnici; la presenza del cantiere ed i disagi creati dalla mancanza di un’area di sosta nelle vicinanze del caratteristico borgo isolano, meta ogni anno di migliaia di turisti, aveva portato anche alla nascita di un comitato civico che ha più volte chiesto all’amministrazione ischitana la risoluzione del problema con l’eliminazione del pesante impatto ambientale generato dell’opera che, originariamente, era stata dichiarata invece del tutto integrata nel paesaggio.
Oggi dal comitato si dicono soddisfatti per il provvedimento ma comunque preoccupati dalla prospettiva di una possibile lunga vicenda giudiziaria che potrebbe congelare la situazione.
Articolo pubblicato il giorno 7 Marzo 2023 - 19:30