In uscita venerdì 10 marzo in tutte le librerie italiane il volume di Annamaria Zizza che inaugura la collana di romanzi storici “Vulcano”.
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Rimasta vedova del faraone Tutankhamon, la giovane e bellissima moglie Ankhesenamon invia una missiva al re degli ittiti ideando un piano per garantire la discendenza e dando l’avvio ad una storia piena di intrighi, amori proibiti e avventure
La storia inizia a Tebe, capitale dell’Egitto, nel XIV secolo a.C. La bellissima e giovane regina Ankhesenamon, vedova di Tutankhamon e senza figli, nel tentativo di pacificare il suo Paese e di dare un erede al suo regno, fa una mossa pericolosa e spregiudicata: ordina allo scriba Menthuotep, un babilonese dal passato oscuro e doloroso, di inviare una lettera al re degli ittiti, affinché le lasci sposare uno dei suoi dieci figli. Dell’iniziativa vengono lasciati all’oscuro sia il potente visir Ay, che il generale Horemheb, che ambiscono al trono. Gli Ittiti sono sorpresi dal contenuto della lettera: pensano a una trappola da parte degli egizi e temporeggiano, ma alla fine vengono convinti da Menthuotep, inviato dalla regina in qualità di ambasciatore, e accettano la proposta. Aspettano da tempo di conquistare l’Egitto. Sanno di essere più forti in battaglia perché conoscono il segreto della tempratura del ferro ancora ignoto agli altri popoli, che continuano a forgiare il bronzo per costruire le loro armi. Il re ittita, che ha sposato la babilonese Malnigal, esperta di magia nera, pericolosa quanto ambigua, invierà uno dei suoi figli, Zannanza, ma la conclusione della vicenda sarà sorprendente per tutti i protagonisti.
Tra intrighi e amori proibiti, drammi personali e avventure, si dipana una storia vera e affascinante, finora sconosciuta, raccontata con uno stile coinvolgente, incalzante e pieno di colpi di scena.
Del romanzo ha scritto una bellissima quarta di copertina la scrittrice Dacia Maraini che ha così descritto l’opera e l’autrice: «Annamaria Zizza ci racconta una storia avvincente, ignorata dai libri: l’Egitto in crisi dinastica, la vicenda di una donna che si ribella al suo destino compiendo un gesto coraggioso e sfidando le leggi del suo tempo. Siamo nel periodo di piena espansione dell’impero ittitta, dotato di un’arma formidabile e ancora ignota: la tempratura del ferro. Una narrazione suggestiva che si avvale di dialoghi serrati che delineano i personaggi con mano sicura e tagliente. Un romanzo singolare sulla storia di due imperi e di due donne, Ankhesenamon e Malnigal, storicamente lontane da noi, ma vicine per coraggio e determinazione.»
Il romanzo La regina di Tebe appare in un momento particolarmente significativo per la storia dell’Egitto: cento anni fa, nel 1923, ci fu l’apertura ufficiale del sacrario della tomba di Tutankhamon, scoperta da Howard Carter nella Valle dei Re. L’evento fu di portata mondiale e scatenò una vera febbre mediatica, tra articoli, pubblicazioni e film di successo, tutti imperniati sulla figura del giovane faraone, della sua famiglia e sulla maledizione che aleggiava sulla sua tomba. Sulla scia del centenario dell’apertura di una tomba pressoché inviolata e dal ricchissimo corredo, è stata prevista entro il 2023 l’inaugurazione a Giza del prestigioso GEM (Grand Egyptian Museum), il più grande e importante museo egizio al mondo: uno straordinario evento che attirerà giornalisti e visitatori da tutte le parti del mondo e che rimetterà al centro la storia e la cultura degli antichi egizi, di cui abbiamo ampie e importanti testimonianze in Italia (Museo delle Antichità Egizie di Torino, Museo archeologico nazionale di Napoli, Civico Museo di storia e arte di Trieste, Museo di archeologia di Genova, l’Accademia d’Egitto di Roma, il Museo egizio di Firenze e in altri musei a Bologna, Benevento, Parma, Venezia, Siracusa e Milano).
Annamaria Zizza vive e lavora a Catania. Appassionata di civiltà del Vicino Oriente, collabora alla rivista di egittologia e archeologia “Mediterraneo antico” e ha pubblicato il romanzo storico Lo scriba e il faraone (2021). Ha curato alcuni cicli di “Lecturae Dantis” ad Acireale, dove insegna materie letterarie in un liceo, ed ha ricevuto due menzioni speciali (Premio letterario “Salvatore Quasimodo” e Premio “Efesto”) per le sue poesie.
“La nuova collana ‘Vulcano’ conferma la vocazione di Marlin per la narrativa storica e la memorialistica italiana e straniera. La nostra casa editrice ha sempre privilegiato i romanzi storici che avessero come protagonisti personaggi realmente vissuti e vicende accadute, perché pensiamo sia il modo più efficace per parlare ad un pubblico appassionato di storia, attraverso un approccio semplice, immediato ed empatico. Vorrei ricordare ad esempio quattro romanzi tradotti in numerosi paesi europei e in cima alle classifiche di vendita che hanno reso nota la nostra casa editrice: Il resto di niente di Enzo Striano, da cui è stato tratto il film omonimo da Antonietta De Lillo, che ha avuto alcune candidature al David di Donatello; Francesca e Nunziata di Maria Orsini Natale, da cui Lina Wertmuller ha tratto il film che ha riportato a recitare in Italia Sophia Loren; Ritratto di Angelica di Simona Weller e La signorina e l’amore di Giovanna Mozzillo. Il nome ‘Vulcano’ è stato scelto per riprendere un elemento iconico della nostra Penisola e del Sud Italia; e poi perché questo vocabolo rappresenta la potenza, l’esplosione, la ricchezza, la fertilità che, in potenza e in atto, sono fornite dalla narrativa storica, capace di risalire il passato riscoprendo argomenti e personaggi dimenticati. I primi tre titoli della collana sono: La Regina di Tebe di Annamaria Zizza, Il regolo imperfetto di Carmine Mari e I quindici sciacalli di Massimo Zaninelli.”
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