“Chiedere un risarcimento alla Germania? Presto per dirlo, quello che è necessario è che queste persone vengano risarcite, poi vedremo come”.
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Così il Prefetto di Napoli, Claudio Palomba, nella conferenza stampa dopo la riunione d’urgenza del Comitato ordine e sicurezza in Prefettura a Napoli. “Ringrazio le forze dell’ordine per il loro impegno nel contrastare gli eventi di ieri. Ci sono stati degli arrivi che sono stati controllati e direzionati verso un albergo specifico.
Non tornerò sulla vicenda del contenzioso – dice Palomba – Alla luce delle risultanze che c’erano state dal dipartimento di polizia di Stato per la gara d’andata era stato emesso un primo divieto e poi un altro. Ci tengo a precisare che dal 14 febbraio, tramite il Napoli, era bloccata la vendita dei biglietti ai tedeschi.
I pacchetti turistici erano già stati diffusi a novembre quindi non c’è stata alcuna vendita di biglietti. I tifosi dell’Eintracht sono giunti da varie zone d’Italia con dei van, sono arrivati anche a Salerno senza biglietto”.
“Perché le forze dell’ordine non hanno bloccato il corteo degli ultras dell’Eintracht? Perché erano persone che camminavano verso la città senza alcun corpo contundente. Si è deciso di seguirli e controllarli per consentire un maggior controllo. Se fossero stati divisi sarebbe stato più difficile un controllo capillare. Sotto certi profili l’accompagnamento è avvenuto per scelta, per farli confluire su Piazza del Gesù“.
“La gara si è svolta regolarmente – continua il Prefetto – il divieto ha comportato che nessun tedesco fosse allo stadio, non entro nel merito della questione. Ora immaginate se a fronte di 400 ci fossero stati 2.700 ultras: penso sarebbe stato più complesso intervenire per salvaguardare tutto.
Noi non assolviamo i nostri tifosi. Sono un pessimo insegnamento per il calcio, queste persone se ne fregano del calcio. Ci sono stati arresti tra napoletani e tedeschi”.
Palomba ci tiene a precisare che “tra le due tifoserie non ci sono stati contatti. Impedire che 350 persone uscissero dall’albergo? Non dico che non ci sono stati problemi, ma non era pensabile che tenessimo chiusi in un albergo tutti. Li abbiamo fatti assistere all’interno dell’albergo, certo non potevamo sequestrarli.
L’ordine pubblico è difficile da gestire, si basa su scelte fatte al momento, di cui poi rispondi. Se confinavamo questi 350 da qualche altra parte, a prescindere dal fatto che avevano prenotato l’albergo come normali cittadini, immaginate cosa sarebbe successo? Sono stati circoscritti. Ribadisco che hanno comprato un pacchetto da cittadini tedeschi”.
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