Alessandro Florenzi nel guardarsi alle spalle rivede i sei mesi di infortunio, i tormenti interiori che li hanno contraddistinti, e quelle porte girevoli che avrebbero potuto portarlo altrove.Il riferimento è duplice, se è vero innanzitutto che ripercorrendo il peso psicologico affrontato nel lungo periodo di stop, confessato che “sì, c’è stato un momento in cui ho pensato di cercare altre strade”.
Ma anche che, dopo l’esperienza al Psg, “con Spalletti abbiamo chiacchierato, poi non c’è stato niente di concreto.
Ma sì, due battute le avevamo scambiate”.Sarebbe potuto essere Napoli, per l’esterno romano, che sa come la storia non si scriva con i se e, anzi, sia una pagina bianca ancora da scrivere.
A partire dal confronto proprio al ‘Maradona’ di domenica sera, primo dei tre atti in 16 giorni in cui con il suo Milan affronterà la capolista, avversaria poi anche nell’andata e ritorno dei quarti di Champions League.I 23 punti di distacco in campionato sono un elemento, ma non il solo da mettere sulla bilancia: a pesare sarà anche la storia e l’abitudine rossonera a giocarsi palcoscenici così importanti. “Dobbiamo pensare a giocare una gara alla volta”
, continua Florenzi parlando a Mediaset.Belle sfide, sono forti ma non imbattibili”
E ribalta equilibri precostituiti: “Sul fatto di essere svantaggiati, dico che anche lo scorso anno sembrava così.Poi in molti si sono dovuti rimangiare le critiche.
A volte trovi altre squadre che trovano il loro punto di svolta, come quest’anno il Napoli“.
“Saranno partite molto toste, ma non penso che loro abbiano esultato quando hanno pescato il Milan, vista la storia che abbiamo in Champions.Saranno belle sfide, di certo nessuna delle due è imbattibile”.
A maggior ragione del fatto che il weekend delle Nazionali ha rimescolato ulteriormente le carte, privando Pioli di Kalulu e Ibrahimovic e lasciando Spalletti senza il capocannoniere Osimhen.
Ma “noi abbiamo pensato a come fermare il collettivo del Napoli, più che un singolo giocatore”, continua Florenzi, che pur plaude Kvaratskhelia, “un giocatore molto bravo, che sta facendo la differenza”.
Il cambio di modulo a cui Pioli sta pensando, con il possibile ritorno al 4-2-3-1, potrebbe creare spazi proprio per Florenzi.Deciso a mettersi alle spalle l’infortunio al tendine del bicipite femorale della coscia sinistra accusato contro il Sassuolo a settembre.
“Sono pronto ad aiutare la squadra, posso dare tanto”, ha spiegato sull’uscio del treno che porta a Napoli.
Nuove sliding doors della sua carriera.
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