La parola d’ordine è: tacere.Non è scaramanzia, no.
Perché oramai, salvo clamorosi imprevisti, lo scudetto sembra destinato al Napoli.Tuttavia tacere, e parlare solo di ‘S…alvezza’, come si legge in quasi tutti i post social dei tifosi, non significa non agire.
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Gli ultras delle due curve hanno deciso solo di aspettare ancora una/due domeniche per pensare a come allestire la festa di quello che sarebbe il terzo tricolore.
Terzo, come terza, quest’anno in Qatar, è stata la vittoria dei Mondiali dell’Argentina, seconda squadra della città che fu la patria di Maradona.Un segno del destino?
Per i napoletani chiaramente sì.E quindi, se dovesse accadere che la squadra di Spalletti riesca a mantenere il vantaggio di 12-15 punti (o più) sulle inseguitrici anche ad aprile, sarà quello per i gruppi ultrà di Curva A e Curva B il momento di pensare a celebrazioni.
Una sola certezza, per ora: saranno proprio nel segno di Maradona.E quindi si potrebbe pensare a una grande ‘pezza’ che prenda buona parte della Curva B con il volto di Diego, ricordando un po’ le pezze con cui si coprì in occasione del primo scudetto una vasta superfice del Vesuvio, che diventò bianco, rosso e verde.
I vicoli della città intanto già ribollono.
A ogni angolo bandiere azzurre con il 3 stampato al centro di un tricolore; le sagome dei calciatori in formazione in discesa lungo una scalinata; le magliette dei calciatori appese ai fili che attraversano il vicolo; un palazzo con le maxifigurine dei calciatori appese ai balconi.Nei negozi impazzano torte e uova di Pasqua dedicate a Oshimen e compagni.
Ma sugli spalti nessuno osa ancora intonare “Vinceremo il Tricolor”, che ironicamente era cantato dalle curve quando il Napoli lottava per salire dalla serie C alla serie B, nel primo anno post fallimento.Questo almeno fino alla partita di oggi pomeriggio contro l’Atalanta.
Se il Napoli dovesse vincere, in attesa della Lazio, potrebbe portarsi addirittura a più 17.E allora lì, a dodici partite dalla fine, sarebbe difficile non mettere in piedi una festa.
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