“La passione e le vittorie non si possono regolamentare con ordinanze e decreti anche perché i napoletani sapranno far convivere la gioia non programmabile, perché stupenda, spontanea, con l’amore profondo che nutrono per la nostra città”.
A sostenerlo l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris per il quale “solo chi non conosce” il capoluogo campano “può pensare che quelle feste si possano regolamentare magari bacchettando pure con i sermoni, come fece Manfredi dopo la guerriglia con gli pseudo tifosi tedeschi: invece di spiegare come abbiano fallito nel piano anti violenza ha apostrofato i napoletani come teppisti dicendogli di non imbrattare Napoli”.
“Tra l’altro – conclude de Magistris ospite di Barba&capelli su Radioclub91 – non mi risulta che ci siano mai state durante le feste di passione per il Napoli fenomeni di tipo vandalico. E dipendesse da me non vieterei tamburi e bandiere al Maradona”, conclude de Magistris.
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