Interviene a gamba tesa e con una lunga riflessione l’ex sindaco di Castellammare ed ed ex parlamentare Salvatore Vozza che parla dei problemi della città ma soprattutto delle idee future.
“Una pausa per definire un piano coerente per i trasporti”. Così inizia il suo lungo intervento Vozza. Che poi aggiunge: “Insieme al disagio procurato dallo scioglimento comunale, alla delusione per i problemi che si accumulano senza trovare soluzioni, avvertiamo -senza nascondere i nostri errori – che si stanno operando scelte senza tenere in nessun conto le esigenze della città”.
“Castellammare appare una “città sospesa”, immagine a cui ho fatto ricorso altre volte: da una parte le Terme strappate alla città, la vertenza Meb relegata – dopo le passerelle dei mesi precedenti – in fondo a C.so De Gasperi, le condizioni dei nostri quartieri, le scelte incerte e non chiare che penalizzano il nostro Ospedale.
Dall’altra concrete possibilità e risorse per realizzare in concreto interventi attorno a Fincantieri, ai due Porti, al turismo, alla ristorazione e all’accoglienza ,alla riconversione di aree e strutture abbandonate. Ma sono risorse e occasioni che potremmo perdere, se non ci diamo da fare, se non costringiamo gli altri livelli che contribuiscono al governo dei processi che ricadono sul nostro territorio, a impegnarsi con serietà (Un esempio parziale: solo ciò che si prevede per Savorito, Centro A. Terme A, linea FFSS Gragnano-C.mmare-Torre, vale 80 milioni di euro).
“In questo quadro di chiaroscuri, emerge il primo segnale positivo per la disponibilità della Regione a valutare la realizzazione di un nuovo presidio sanitario negli spazi delle Nuove Terme; ricordando tuttavia che tale segnale non cancella il colpo che la città ha subito con la chiusura, il fallimento e la devastazione della struttura termale del Solaro.
Serve dunque, in questo passaggio complicato, uno sforzo diverso da parte di tutti.
E dobbiamo difendere Castellammare non in nome di vecchi e inconcludenti campanilismi, ma con un progetto e costruendo una rete istituzionale, associativa e politica, a partire dal rapporto con i sindaci del comprensorio.
Dobbiamo farlo adesso! Poi verrà anche il tempo dei programmi ambiziosi che si presenteranno per le elezioni, per evitare che, mentre ipotizziamo quale futuro costruire, ci “scippino il presente” e ciò che ci spetta.
Non è quest’ultima un’affermazione campata in aria, l’ammontare dei finanziamenti dai quali siamo esclusi è impressionante:
– PNRR portualità 375 mln di euro (Na e Sa): Castellammare esclusa;
– EAV 292 mln di euro per Il Piano C.mmare – Sorrento: nei fatti non si fa nessuna scelta per investire veramente su C.mmare. Si trafora Varano, si isola una parte della città come il San Marco e non si spreca una parola per chiarire come si pensa di mantenere gli impegni assunti (le nuove stazione di C.mmare Pioppaino, Centro, Terme ed i nuovi
parcheggi).
Lo svuotamento dell’Ospedale, un DEA di primo livello, completa, infine, questo quadro già di per sé pesante. Assisteremo anche alla possibile uscita dalla rete IMA (Infarto del Miocardio Acuto) senza dire niente, a causa del blocco insensato e voluto, nonostante i finanziamenti stanziati, dell’emodinamica?
Sono esempi che ci raccontano una brutta storia e la necessità di bloccare quest’andazzo. Si può fare senza scivolare nella lamentazione superficiale e non costruttiva, ma prospettando, insieme alle giuste e ferme denunce, anche proposte e soluzioni.
Proviamo a farlo dalla vicenda Circumvesuviana:
– non condivido le scelte dell’EAV: troppe improvvisazioni, impegni assunti e non mantenuti (ci sono i loro comunicati e le deliberazioni che lo confermano), una sottovalutazione evidente delle ricadute negative sulla città dei loro programmi;
– rappresenta un paradosso che ci siano due Soprintendenze ad operare, una che dovrebbe interessarsi di Villa Arianna e l’altra del Belvedere: è opportuno, invece, che Castellammare dipenda unicamente dalla Sopraintendenza dei Beni Archeologici di Pompei.
– non mi piace la gestione della legge 80: qualcuno dovrebbe spiegare come sia stato possibile non aver completato opere affidate da 30 anni, e perché mai il cantiere di Pioppaino non è stato ancora aperto e quello della stazione di via Europa, dopo 6 anni, non è stato ancora completato. Sono gli impegni contratti con il consorzio che impediscono oggi di apportare le correzioni necessarie?
Propongo di fermare tutto, una sospensione che consenta di approfondire i temi emersi e le novità intervenute.
Spero che i Commissari intervengano, che siano il dott. De Gregorio, Presidente dell’EAV, e la Regione stessa ad assumere una forte iniziativa.
Serve un piano condiviso per i trasporti e la mobilità che tenga conto dell’intero tratto che va da Napoli a Sorrento, e anche del collegamento di grande valore con il Faito.
Il territorio, l’insieme delle città, delle attività presenti, a partire dai turismo, non possono assistere che si sprechino risorse in assenza di un piano coordinato; solo per la tratta Torre Annunziata – Sorrento stiamo parlando di oltre 350 milioni di euro, senza considerare 32 mln per ammodernare la tratta delle FFSS di Gragnano-Torre.
Occorre fermarsi anche perché manca, fosse anche solo per realizzare quanto è stato previsto dall’EAV, un piano di emergenza per affrontare gli anni di lavori necessari per realizzare le opere. Ed è per me – lo ripeto – non accettabile!
Chiedo ancora: per eseguire i lavori sulla linea, per un tempo che si prospetta non breve,è vero che si eliminerà qualche corsa serale?; e chi pensa di non fermare galleria e sottopasso, cosa ha studiato per risolvere i problemi per la individuazione della viabilità alternativa per il S. Marco per i prossimi 4.5 anni?
Fermiamoci, dopo trent’anni di ritardi certo non possono arrecare disturbo pochi mesi.
Si lavori, invece, a un piano aggiornato, che comprenda anche la gomma, le vie del mare, il sistema dei parcheggi. Un piano – questo mi sembra il punto – che potrebbe cambiare in meglio la vita dei cittadini, e la qualità dei servizi di un territorio e di una città come la nostra; oltre che una risposta seria alla grande sfida ambientale.
Una sfida che costruisca un’interazione fra trasporti e uno dei più ricchi e straordinari giacimenti archeologici al mondo, che lungo il percorso delle rotaie lo esalti e valorizzi anche con stazioni “museo”, con momenti che anticipino il racconto di ciò che i visitatori incontreranno entrando nei siti archeologici, o salendo sul Vesuvio, arrivando in Penisola Sorrentina o sul Faito.
Si convochi un TAVOLO con EAV, RFI, Soprintendenze, Autorità Portuale, Anas, Comuni, Città Metropolitana e Regione, per mettere in campo una sfida nuova, per evitare di dover prendere atto poi dell’ennesimo fallimento e sperpero delle risorse.
Senza questo tentativo sarebbe pura follia proseguire solo perché manca il coraggio di fermarsi e di correggere”.
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