Resta in carcere il 58enne carabiniere Giuseppe Molinaro, che il 7 marzo scorso ha ucciso con la pistola d’ordinanza il 67enne gestore di albergo di Castelforte, in provincia di Latina Giovanni Fidaleo, ferendo gravemente la 31enne Miriam Mignano, attualmente ricoverata al Gemelli di Roma.
Il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere non ha convalidato il fermo disposto dalla procura, non essendoci pericolo di fuga (Molinaro è al carcere militare di Santa Maria Capua Vetere dal giorno del fatto), ha quindi emesso nei confronti del carabiniere un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, in cui ha escluso la premeditazione, e ha poi dichiarato la propria incompetenza per territorio, essendo l’episodio avvenuto nel basso Lazio.Gli atti verranno ora trasmessi alla competente Procura di Cassino.
Nel corso dall’interrogatorio di garanzia svolto oggi davanti al Gip, Molinaro, alla presenza dei difensori Giampiero Guarriello e Paolo Maria Di Napoli, ha confermato quanto raccontato ai carabinieri di Capua poche ore dopo il delitto, ovvero che era andato all’hotel di Fidaleo per chiarire “una volta per tutte” l’incrocio di carattere sentimentale che li coinvolgeva entrambi e che vedeva al centro la 31enne Mignano.
Molinaro e la donna, ha raccontato il carabiniere, si erano infatti incontrati nel parcheggio dell’albergo, dove ognuno era arrivato con la propria auto. Proprio la 31enne ha suonato il campanello della struttura ricettiva.
La vittima aveva aggredito il carabiniere che ha sparato uccidendolo
Molinaro ha riferito che quando Fidaleo lo ha visto, ha preso una spranga, così lui non ci ha visto più e ha sparato vari colpi con la sua pistola di ordinanza, che hanno ferito mortalmente Fidaleo.
La Mignano ha provato a fermare Molinaro strattonandolo, il militare si è girato sparando e colpendo la 31enne. I difensori del carabiniere hanno preannunciato che avanzeranno richiesta di una perizia per valutare le condizioni psichiche del 58enne.
Articolo pubblicato il giorno 11 Marzo 2023 - 08:01