Serviva dare una risposta forte ai club che ancora spingono per la Superlega, e l’Eca (l’associazione dei club europei) lo ha fatto da Milano, dove in un albergo del centro si sono ritrovati i rappresentanti delle società più importanti del calcio continentale, con l’Inter nelle vesti di padrona di casa.
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Tanti i temi all’ordine del giorno, dal nuovo format del Mondiale per Club (che verrà discusso a breve con la Fifa) alla volontà di coinvolgere un sempre maggior numero di squadre.
“L’intenzione è quella di allargare la membership dell’Eca – ha spiegato l’a.d. Corporate dell’Inter Alessandro Antonello, unico rappresentante italiano nel board dopo l’uscita di Andrea Agnelli -. L’Eca è l’unica vera organizzazione che rappresenta gli interessi dei club nel calcio mondiale, ci sono circa 80 club che hanno aderito a questa membership”.
“Ci sono anche diversi club italiani (al momento Milan, Inter, Napoli, Fiorentina, Roma, Atalanta, Lazio, Sampdoria e Udinese), con 47 nazioni rappresentate. L’intenzione è quella di avere un’associazione dei club europea più allargata possibile, più democratica, inclusiva e dal punto di vista della diversity allargata ai club che hanno sole squadre femminili”.
Altrettanto importante la questione legata ai diritti televisivi, con la necessità da parte dei club di poter contare su una fetta superiore di introiti rispetto a quanto avviene adesso, un tema trattato nella riunione di Milano e che verrà portato al tavolo della Uefa in occasione dell’assemblea generale di Budapest in programma a fine marzo.
“L’Eca gioca un ruolo primario nel supportare la Uefa per l’ottimizzazione dei ricavi dei diritti televisivi in ambito europeo – ha spiegato Antonello – e l’obiettivo è molto sfidante: si parla di 4,6-4,8 billion per il prossimo ciclo, significativamente superiore al ciclo corrente a dimostrazione che il Calcio europeo desta molto interesse, e molti sponsor vogliono raggiungere questa industry”.
“Il prodotto Calcio europeo è chiaramente al top mondiale tra i prodotti di entertainment sportivo. Oggi era importante anche per l’Italia ospitare un evento di questa importanza, discutere di temi strategici per il Calcio europeo dei prossimi anni e anche per il Calcio italiano”.
Una risposta forte a chi puntava sulla Superlega per aumentare i ricavi e uscire da quella che veniva (e viene ritenuta tuttora) un’egemonia della Uefa, monopolio contro cui Real Madrid, Barcellona e Juventus hanno provato a scagliarsi, restando poi sole.
“Se la Superlega è morta e sepolta? Superlega e A22 devono attendere la sentenza che verrà emessa dalla Commissione Europea – ha tagliato corto Antonello -. Solo a quel punto si potrà capire il futuro di questa entità giuridica. Dobbiamo attendere gli eventi”.
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