“ Che fine ha fatto il museo di Totò? “. Se lo chiedono, da tempo, i tantissimi estimatori che in tutto il mondo, e dunque non solo a Napoli, sono legati da un profondo affetto e da un’ammirazione incondizionata verso il grande attore partenopeo, scomparso oltre 55 anni or sono, il 15 aprile 1967.
La domanda ancora una volta è posta da Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che per sensibilizzare la pubblica amministrazione e, segnatamente, il Comune di Napoli sui ritardi oramai storici rispetto all’apertura del museo il cui primo annuncio – va ricordato – risale al 1996, ben 27 anni fa, ha tra l’altro fondato sul social network Facebook il gruppo “NOI AMIAMO TOTÒ“ che ha conta oltre 600 iscritti, alla pagina https://www.facebook.com/groups/noiamiamototo/ .
“ Il 15 febbraio prossimo saranno decorsi ben 125 anni dalla nascita di Totò che vide la luce in tale giorno nell’anno 1898 – prosegue Capodanno -. Ma in mancanza di notizie certe dobbiamo supporre che ancora persistano i problemi che stanno da tempo ritardando l’apertura del Museo dedicato al “Principe della risata” “.
“ Un museo che dovrebbe sorgere, il condizionale a questo punto è d’obbligo, nel Palazzo dello Spagnolo in via Vergini, a pochi metri da quella via Santa Maria Antesaecula dove il Principe Antonio De Curtis era nato – ricorda Capodanno -. Ma di anno in anno l’appuntamento viene rinviato. L’ultima comunicazione al riguardo risale al giugno dell’anno scorso. Si parlava dell’interessamento del ministero della cultura con l’investimento di risorse ad hoc. Poi sulla vicenda è calato di nuovo un silenzio tombale. “.
Capodanno, in occasione dell’ennesimo anniversario, rivolge, ancora una volta, un pubblico appello all’amministrazione comunale partenopea, segnatamente al sindaco di Napoli, Manfredi, affinché finalmente il museo dedicato a Totò possa vedere la luce nella città che gli diede i natali e alla quale rimase legato per tutto il corso della sua esistenza.
Articolo pubblicato il giorno 14 Febbraio 2023 - 18:20