Il governo turco ha aggiornato il bilancio dei morti in seguito al terremoto di ieri a 3.381, mentre 20.436 persone risultano ferite.
Lo ha riferito l’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad). In Siria il conteggio è più complicato e a sua volta destinato a salire, secondo le autorità ci sono almeno 1.451 morti. Il bilancio complessivo provvisorio è dunque di almeno 4.832 decessi
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Secondo un aggiornamento dell’Agenzia turca per la gestione dei disastri e delle emergenze (Afad), almeno 120 scosse di assestamento si sono verificate dopo il potente terremoto. Tra le vittime, 2.921 sono state registrate in Turchia, mentre le autorita’ siriane hanno contato finora 1.444 morti.
Un terremoto di magnitudo 5.3 si è verificato nella Turchia centrale, a pochi chilometri da Golbasi, riferisce il Centro sismologico europeo del Mediterraneo (EMSC) all’indomani del devastante sisma nel Sud-est turco e in Siria.
La nuova scossa è stata registrata alle 4.13 ora italiana a due chilometri di profondità, a 5 chilometri dalla zona del Golbasi. E’ stata preceduta e seguita da altre scosse nella parte centrale del Paese e da una di magnitudo 4.2 nella zona colpita ieri dal terremoto.
Intanto, il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha annunciato sette giorni di lutto nazionale per le vittime del sisma. “A causa dei terremoti avvenuti nel nostro Paese il 6 febbraio 2023 e’ stato dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni. La nostra bandiera sara’ issata a mezz’asta fino al tramonto di domenica 12 febbraio 2023, in tutte le rappresentanze del nostro Paese e all’estero”, ha affermato Erdogan in una nota.
La Turchia e la Siria sono state colpite ieri da due violentissime scosse di terremoto in quello che il presidente turco ha definito il piu’ grave sisma dopo quello che colpi’ la provincia turca di Erzincan nel 1939. La prima scossa di magnitudo 7.8 e’ stata registrata alle 4:17 ora locale (le 2:17 in Italia) e ha avuto come epicentro la cittadina di Pazarcik nella provincia turca di Kahramanmaras.
Una seconda scossa di magnitudo 7.6 e’ stata registrata intorno alle 13:24 ora locale (le 11:24 in Italia) nel distretto di Elbistan, sempre nella provincia turca di Kahramanmaras.
Secondo quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani almeno 58 tra villaggi e citta’ sotto il controllo del governo di Damasco guidato dal presidente Bashar al Assad – tra cui Latakia, Hama e Aleppo – sono state colpiti dal sisma. Devastate anche le provincie di Afrin e Idlib, controllate in buona parte dalle milizie ribelli sostenute dalle Forze armate turche.
Sono oltre 7800 le persone messe in salvo finora in Turchia nelle 10 province colpite dal sisma. A renderlo noto è stato Orhan Tatar, funzionario dell’Autorità per la gestione delle emergenze.
A Nizip, nella provincia turca di Gaziantep, una donna e i suoi tre figli sono stati estratti vivi dalle macerie di un edificio, 28 ore dopo il crollo a causa del devastante terremoto che ieri ha colpito il Paese. Lo riferisce l’Agenzia turca Anadolu.
Dopo le devastanti scosse di terremoto che hanno colpito 10 province con epicentro a Kahramanmaras, i soccorritori continuano a scavare per cercare sopravvissuti sotto le macerie. A Nizip, le squadre di soccorso, seguendo le voci, sono riuscite a salvare la famiglia, una donna e tre figli, dopo 28 ore sotto le macerie di un edificio di sei piani, crollato sotto la spinta del devastante sisma.
Tutti e quattro sono stati portati in ospedale dalle ambulanze, ma altre persone sono rimaste intorno all’edificio distrutto aspettando notizie dai loro parenti, rimasti sotto le macerie.
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