“Una reazione allergica, una reazione a una contaminazione microbiologica, o un qualcosa che non c’entra niente con il Sushi. Il fatto che la donna sia morta dopo essere uscita da un ristorante di Sushi non ne fa necessariamente la causa”.
A commentare la morte di Rossella Di Fuorti, deceduta in casa il giorno del suo quarantesimo compleanno, dopo avere consumato un pranzo a base di Sushi in un ristorante di Napoli che prepara pietanze orientali, è Marco Silano, direttore dell’unità operativa Alimentazione, nutrizione e salute dell’Istituto superiore di sanità.
“Fare qualsiasi ipotesi è del tutto impossibile. Bisognerebbe avere altri elementi per stabilire quale sia la causa”. Quanto ai possibili rischi nel consumo di pesce crudo l’esperto è sicuro: “Nessun rischio.
Perché il pesce che si mangia crudo, per il consumo come tale, deve essere prima ‘abbattuto’, ovvero sottoposto a un processo che porta il pesce a temperature intorno ai venti gradi, in genere nel giro di 24 ore. Questa procedura che inizia sulla barca- spiega Silano – è obbligatoria per il pesce da mangiare crudo.
E ovviamente chi eroga pesce crudo lo sa. Il pesce crudo è autorizzato, quindi è sicuro altrimenti non sarebbe autorizzato. Naturalmente va trattato in modo adeguato e la cosa fondamentale è abbatterlo. Vale per tutti i tipi di pesce, che sia consumato al ristorante, o che sia una preparazione domestica.
Quindi anche per il pesce che si compra dal pescivendolo o al supermercato. E nei punti vendita è specificato quale è il pesce che può essere mangiato crudo”.
Articolo pubblicato il giorno 12 Febbraio 2023 - 14:30