Sono stati tutti condannati, dal gip di Napoli Maria Laura Ciollaro, i cinque trafficanti d’arte accusati dai carabinieri del Ros di Napoli e dalla Procura partenopea di essere coinvolti, a vario titolo, nel furto e nella ricettazione di una preziosissima copia del Salvator Mundi (o Cristo benedicente).
Il dipinto del 1400, attribuito alla Scuola di Leonardo da Vinci, venne rubato dalla Basilica di San Domenico Maggiore di Napoli e ritrovato dalla Polizia di Stato il 16 gennaio 2021, in un’abitazione del quartiere Ponticelli di Napoli.
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Napoli, inflitti complessivamente 26 anni di carcere
Il giudice ha condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione Pasquale Ferrigno, Marco Fusaro e Tommaso Boscaglia, ritenuti gli autori del furto. Per i due ricettatori Antonio Mauro e Domenico De Rosa il giudice per le indagini preliminari ha disposto invece una condanna, rispettivamente, a 4 anni e 4 mesi di reclusione e 5 anni e 6 mesi di reclusione.
Il Salvator Mundi fu proposto alla donna boss Maria Licciardi
Gli imputati sono stati anche condannati a risarcire i danni alla parte civile da liquidarsi in separata sede. Secondo quanto emerso dalle indagini del Ros l’acquisto del quadro (e in seconda battuta l’individuazione di un compratore), venne proposto a Maria Licciardi, capo dell’omonimo clan componente l’Alleanza di Secondigliano, arrestata dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale di Napoli, nell’agosto 2021, all’aeroporto romano di Ciampino dal quale era in procinto di partire per la Spagna.
Articolo pubblicato il giorno 10 Febbraio 2023 - 21:16