Non aveva inserito nella dichiarazione dei redditi gli oltre quattro milioni di euro rubati (per la precisione 4.276.000 in verghe d’oro) e per questo è stato condannato dal Tribunale di Arezzo ad un anno e dieci mesi di reclusione senza condizionale per evasione fiscale.
E’ il nuovo verdetto a carico di Antonio Di Stazio, ex vigilante Securpol, già condannato a tre anni e nove mesi in secondo grado per il furto del maxi carico di metallo prezioso sparito l’11 luglio 2016 dal furgone che gli era stato affidato, per poi farlo ritrovare vuoto: la refurtiva non è mai stata rinvenuta.
La notizia della nuova condanna è riportata oggi dai giornali locali, il “Corriere di Arezzo” e l’edizione aretina della “Nazione”. Quando Di Stazio era in carcere avrebbe dovuto dichiarare quella somma rubata ma non lo fece e così lo Stato rivendica una evasione fiscale da un milione e 900 mila euro.
Il giudice monocratico del Tribunale di Arezzo, Giorgio Margheri, ha ritenuto l’imputato colpevole dell’omesso versamento. Il pubblico ministero Michela Rossi in udienza aveva chiesto un anno e otto mesi. Dopo aver espiato i tre anni e sei mesi per il furto, l’ex guardia giurata ha ora un altro conto da saldare con la giustizia.
Grazie alla riforma Cartabia, Di Stazio tuttavia non tornerà in cella e potrà accedere ai lavori di pubblica utilità a Castel Volturno dove abita.
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