Netflix ha detto definitivamente stop alla condivisione delle password, un fenomeno ormai talmente diffuso nel nostro Paese e nel resto del mondo da portare la piattaforma di video streaming a questa drastica decisione. I test in corso sono terminati, le nuove norme di utilizzo del servizio entreranno in vigore entro la fine di questo marzo. Ma cosa significa nella pratica questo cambiamento?
Detto in parole povere, d’ora in poi non sarà più concesso in alcun modo la condivisione gratuita di un account Netflix con uno o più soggetti esterni al proprio nucleo domestico.
Per nucleo domestico si intende un gruppo di persone che vivono nella stessa posizione insieme al titolare dell’account.
CONDIVISIONE DI NETFLIX CON CHI ESTERNO AL NUCLEO DOMESTICO
Se non si fa parte del nucleo domestico viene ora richiesto necessariamente il trasferimento del proprio profilo ad un nuovo account. I piani disponibili sono
É possibile cambiare piano o disdire l’abbonamento in qualsiasi momento. Netflix precisa che non sarà addebitata in automatico la quota se condividi l’account con chi non vive insieme a te.
Nel caso del trasferimento del profilo non andranno persi: suggerimenti, cronologia di visione (incluse le valutazioni), La mia lista, giochi salvati, impostazioni e informazioni varie (nome, icona, partecipazione a test). Non vengono trasferiti i dati di pagamento. La funzione di trasferimento del profilo può essere utilizzata anche nel caso in cui si aggiunga un utente extra.
Trasferendo il proprio profilo si diventa titolari del nuovo account, Netflix conserverà “una copia di backup di questo profilo sull’account originario“.
Entro fine marzo non si sarà più dunque la possibilità di accedere ad un account Netflix nei casi in cui non si appartenga allo stesso nucleo domestico. Ci si troverà davanti a due possibilità: creare un nuovo account indipendente trasferendo i dati come indicato nel presente articolo o rimanere collegati allo stesso account previo pagamento di una cifra aggiuntiva.
Cifra che tuttavia non è ancora stata resa nota: nel corso dei test condotti sino ad oggi era stato previsto un incremento del 25% della tariffa originale (caso del piano Standard). Se così fosse, ciascun account secondario potrebbe costare tra i 4 euro del piano Standard ai 6 euro di quello Premium.
Credits immagine d’apertura: Pixabay
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