“I medici della Federico II ci hanno fatto il più bel regalo che potessimo desiderare”.
Lo racconta Lia, figlia di Regina Cotugno, l’ottantunenne che grazie ad un’operazione di chirurgia mini-invasiva al cuore, mai eseguita prima in Italia, è potuta tornare a casa dai suoi quattro figli, sette nipoti e cinque bisnipoti.
“Siamo intervenuti per risolvere una gravissima patologia dell’aorta, determinata da un’importante ipertensione, che viene definita tecnicamente dissecazione aortica acuta di tipo A – spiega Gabriele Iannelli, a capo dell’equipe chirurgica che ha effettuato l’intervento – si tratta di una sorta di scollamento degli strati della parete dell’aorta, con una sua iniziale e pericolosa rottura.
Un intervento a cuore aperto e in circolazione extracorporea, come di norma avviene sarebbe stato impossibile da eseguire su una paziente così anziana e già operata precedentemente al cuore. Le sarebbe stato certamente fatale”.
L’ unica alternativa all’intervento mini-invasivo sarebbe stata la terapia medica che, secondo i dati, è associata ad una mortalità superiore al 75% nei primi sei mesi.
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