E’ emersa da “un’attenta analisi dei dati e un puntuale monitoraggio da parte dell’Unità di crisi aziendale dell’Asl Napoli 1 Centro” la condotta dei due infermieri della Asl destinatari di un’ordinanza di sospensione dall’esercizio di pubblico servizio per un anno, eseguita dai Carabinieri del Nas di Napoli.
Lo sottolinea il dg dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, che in una nota spiega come “a dare avvio alle indagini” sia stata “proprio una denuncia alle autorità competenti” da lui effettuata.
Lo stesso Verdoliva ha firmato il 15 gennaio scorso una delibera con la quale l’Asl ha sospeso dal servizio i dipendenti coinvolti e avviato il procedimento disciplinare. I sospetti, si legge nella nota, “erano nati dall’anomalo comportamento dei due dipendenti che avevano studiato un vero e proprio piano per aggirare i controlli della Direzione strategica.
Uno degli infermieri supportava in vari turni l’attività aziendale presso la postazione Frullone per l’esecuzione di tamponi con metodica molecolare in Pcr. Periodicamente, l’infermiere chiedeva di caricare tamponi non preventivamente registrati, attribuendo i tamponi a dipendenti del Distretto sanitario di base n°27 (Vomero-Arenella) dove lui stesso svolgeva le normali attività lavorative”.
“Un escamotage che, tuttavia, non ha retto ai controlli posti in essere dalla Direzione strategica e confermati dalla puntuale attività investigativa dei Nas di Napoli. A quanto pare, tra l’altro, i tamponi venivano eseguiti (previo compenso di 40 euro) in locali non idonei a persone che, naturalmente, nulla avevano a che vedere con la Asl Napoli 1 Centro”.
Verdoliva aggiunge: “Ricordo molto bene quel periodo, giorni nei quali ognuno di noi profondeva il proprio impegno per contenere il contagio. Fa male pensare che, mentre la stragrande maggioranza dei nostri professionisti si impegnava a fare bene, qualcun altro ne approfittava per guadagnare sull’emergenza.
Anche in quel periodo così intenso e complicato non abbiamo mai abbassato la guardia, abbiamo sempre denunciato e i provvedimenti di oggi ci dicono che abbiamo fatto bene.” “La macchina della giustizia ci assicura risultati concreti e noi abbiamo il dovere di adottare provvedimenti duri, perché siano da esempio per chi pensa di sfruttare il bisogno di salute delle persone per un proprio tornaconto.
Non è la prima volta – ricorda Verdoliva – che l’Azienda subisce l’onta di malaffare, ma voglio ringraziare tutte le donne e gli uomini dell’Asl Napoli 1 Centro che invece, ogni giorno, rappresentano la buona sanità, lavorando con professionalità e passione, nonché tutti coloro che hanno profuso impegno nelle indagini”.
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