“…abbiamo due modi di stare nella propria esistenza, subire la vita o viverla: Stefania ha scelto di viverla, senza sconti e senza scuse.” – Introduzione “Pelle ricamata”
Con la lettura di queste parole – dense di significato, espresse dalla Dottoressa Carla Greco – capaci di generare una potente riflessione, si è dato avvio all’incontro letterario tenutosi martedì 7 febbraio presso il Mondadori Bookstore di Castellammare di Stabia.
L’appuntamento del giorno, organizzato dall’infaticabile Prof.ssa Carmen Matarazzo nell’ambito della fertile attività dell’Associazione Achille Basile le ali della lettura, di cui è Presidente, ha affrontato un tema di grande impatto e spessore: la malattia e la nuova nascita, argomenti del libro in presentazione, “Pelle ricamata”. Testo scritto dall’imprenditrice stabiese Stefania Del Gaudio e pubblicato da MEA Edizioni.
TRAMA
Stefania, giovane imprenditrice, inizia ad accusare un malessere sempre più invalidante, fino alla diagnosi più crudele e difficile da sostenere: essere affetta dal linfoma di Hodgkin. Senza scoraggiarsi, viene fuori, pagina dopo pagina, tutta la grinta di una mamma guerriera che decide di non abbattersi e di non rinunciare per amore delle sue figlie e della sua stessa vita. Si narra dell’incontro con la chemioterapia, con gli altri degenti, con la sensibilità e/o insensibilità altrui, non senza una vena di spiccata e pungente autoironia. Stefania è guarita, ha una nuova vita e ha deciso di raccontare il suo percorso di rinascita nel suo libro “Pelle Ricamata”.
L’autrice, con ammirevole naturalezza, ha narrato la vicenda personale – intrisa di dolore e coraggio – attraverso un dialogo costruttivo ed aperto con l’empatica Professoressa Matarazzo, intervallato dalle espressive letture, colme di autentico pathos, dell’attore Gigi Longobardi.
Sono inoltre intervenuti all’incontro, gli amici che l’hanno motivata a rendere pubblica la sua storia, che hanno per primi intravisto la sua carica di energia, che hanno colto la sua capacità di generare un impatto benefico nei lettori: Tonino Scala, esponente della casa editrice MEA e Luca Nasuto, drammaturgo stabiese.
La Del Gaudio, che ha dovuto affrontare sofferenze ed angosce legate al linfoma di Hodgkin, proietta nel libro la propria esperienza, ma anche quella che appariva ai suoi occhi durante le lunghe attese in ospedale – da parte sua mai inoperose – per cure ed esami. Il suo sguardo attento si posava su quanti intorno a lei condividevano quel male, cercando così di confrontarsi ed elaborare il dolore degli altri per comprendere il proprio, intimo e silenzioso. Sette lunghi anni, sette stagioni della sua vita spezzata, trafitta, ferita, ma mai vinta. La guarigione, che l’autrice ama definire nuova nascita, è sopraggiunta al termine di questo lungo periodo, grazie all’efficace trapianto realizzato con la donazione della sorella. Colei che, di fatto, l’ha rimessa al mondo.
“Pelle ricamata” è il racconto di una persona che dà voce ai tanti che s’imbattano nel male oscuro e lo guardano negli occhi, ne subiscono i disagi, sentono i pensieri e la tristezza dei propri cari, lo stravolgimento della propria vita e di quella di coloro che gli stanno intorno, ma decidono di credere in un futuro, nelle cure, in tutto ciò che li può aiutare a guadagnare metri in quel tunnel tortuoso, apparentemente senza uscita e senza luce.
Lo fanno riconoscendo nel male un’opportunità sia pur difficile da gestire, in quanto percorsa da momenti di crisi vissuti in un silenzio vigile, ma non limitante.
Stefania, ha così deciso di accarezzarlo quel male, di renderlo più umano curando anche il suo aspetto esteriore. E quando le chemio l’hanno costretta a rinunciare alla sua chioma, emblema di femminilità, lei ha reagito indossando dei vistosi foulard, la cui eccentricità si è rivelata un valore aggiunto verso la consapevolezza senza resa.
Una sorta di complicità col male che le ha permesso di palesarsi rassicurante agli occhi delle sue figlie, a cui ha costantemente dedicato la sua lotta, coinvolgendole senza ombra di rassegnazione. Aspetto che, giorno dopo giorno, le ha fatto guadagnare l’immagine di eroina senza paura. Quasi un’etichetta, pesante da reggere, con la quale ancora deve misurarsi anche quando il suo lato fragile vorrebbe emergere.
Ma si sa, una vita che nasce, o che ricomincia, possiede la giusta linfa per percorrere strade nuove ed illuminate. E allora, all’autrice, che con coraggio e tanta dignità ha ripreso il suo cammino, auguriamo un futuro di sola luce.
Per voi lettori, invece, auspichiamo un buon viaggio tra le pagine di questo libro che dona positività e speranza.
“La malattia mi ha permesso di far entrare in me nuova consapevolezza e nuove prospettive, una ferita, certo, ma anche nuove possibilità di rivedere tutto il mio percorso sotto nuovi punti di vista, un’opportunità per poter mettere tutto in discussione. Io mi sono salvata dalla malattia e la malattia mi ha salvata da me stessa, da una vita che non mi convinceva più…” Pag. 11 “Pelle ricamata”.
Annamaria Cafaro
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