Titolare imprescindibile nello scacchiere del Napoli, leader a centrocampo della squadra che sta dominando il campionato. Stanislav Lobotka parla delle sue difficoltà iniziali fino alla consacrazione con Spalletti in un’intervista nell’edizione odierna de Il Mattino.
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“All’inizio è stato difficile – racconta lo slovacco -. Non avevo fiducia in me stesso, non trovavo ritmo e la salute mentale.Ho provato a migliorarmi ma non avevo spazio in campo.
Ho aspettato che arrivasse il mio turno, non mi sono mai arreso.E la strada giusta l’ho trovata poi grazie a Spalletti”.
“Quando il mister è arrivato a Napoli ho avvertito che le cose sarebbero cambiate – prosegue -. L’ho sentito parlare di bel calcio, gioco di squadra: era il mio modo di intendere il calcio.
Lui è stato il fattore mentale per la mia svolta, ho sentito la fiducia di chi mi stava attorno”.
“Spalletti non è mai felice.Possiamo fare qualsiasi tipo di prestazione, ma lui dirà sempre che quella successiva deve essere migliore.
Ci tiene sempre concentrati, ci invita a non abbassare la guardia.Non staremmo qui senza di lui e senza i suoi richiami”.
Si sta una favola, ma è ancora lunga”
Lobotka ha poi parlato della situazione in classifica e del +15 sulle inseguitrici: “Si sta una favola – scherza -. Ma non siamo ancora blindati, ci sono 16 partite da giocare, che sono tantissime.Dobbiamo continuare a scendere in campo senza pensare di essere così in alto.
E alla fine spero che lo scudetto lo vinciamo noi”.
“Abbiamo fatto tanta strada, prima della stagione nessuno credeva in noi.E questa cosa ci ha dato la forza.
Anche in Champions nessuno pensava potessimo andare così bene, ma abbiamo mostrato un bel calcio.E i complimenti che sono arrivati sono stati importanti”.
“Fossi un giocatore di Inter o Milan non sarei certo di buon umore – aggiunge -. Ho l’impressione che quelli dietro stiano già pensando a come ottenere il piazzamento alla prossima Champions, anche se è forse è solo una mia speranza.
In ogni caso, nessuno si illuda: non avremo cali di concentrazione finché non sarà finita”.
“Differenze con lo scorso anno?Iniziammo bene ma certi infortuni ci hanno complicato la strada e non poco, ne abbiamo avuti davvero tanti.
Ma potevamo vincere lo scudetto anche un anno fa – spiega ‘Lobo’ -. Avere la rosa sempre a disposizione è un fattore fondamentale per arrivare al traguardo”.
“Il mio connazionale Hamsik?In caso di scudetto sarebbe uno dei più felici – prosegue -. Quando c’era lui, la squadra era forte.
Per anni è stato il capitano e ha sfiorato tante volte il titolo.Non so se ha detto qualcosa a Giuntoli per farmi prendere, ma il direttore ha fatto di tutto per portarmi qui a Napoli”.
Ora il mirino è puntato sulla sfida con il Sassuolo: “Sono una squadra con tanta qualità, servirà concentrazione.
Poi penseremo alla trasferta di Champions, contro l’Eintracht, già dal viaggio di ritorno da Reggio Emilia”.
Infine, un pensiero sulla possibile vittoria dello scudetto: “Mi fanno immaginare quello che potrebbe succedere, ma la strada è ancora lunga e in salita.Napoli mi piace, anche se non esco molto da casa.
Ma quando vedo i tifosi pazzi di gioia sono felice, trasmettono amore puro”.
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