“I lavoratori della Jabil non si piegheranno a nessun tipo di ‘ricatto’ che potrebbe essere presentato come soluzione ai licenziamenti”.
Così i delegati sindacali dello stabilimento di Marcianise della multinazionale Jabil, che in una nota mettono nero su bianco quella che sarà la loro posizione al tavolo convocato al Ministero del Made in Italy per il 23 febbraio, a pochi giorni dalla scadenza di fine mese della cassa integrazione – non più prorogabile – e dal probabile avvio dei licenziamenti per 190 dipendenti, su 430 in totale, da parte della direzione aziendale.
I lavoratori, tramite i delegati sindacali interni della Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria) e le segreterie delle sigle dei metalmeccanici e confederali, avevano chiesto al ministero ad inizio febbraio, dopo aver ottenuto la proroga di una mese della cassa integrazione, di convocare prima possibile il tavolo, per avere più tempo per trovare alternative ai licenziamenti.
Ma la loro richiesta, portava avanti anche attraverso la prefettura di CASERTA, è caduta nel vuoto. E oggi al sito della Jabil di Marcianise monta la delusione. “E’ impensabile che le Istituzioni, su 28 giorni disponibili – si legge nella nota della Rsu – abbiano riservato ad una vertenza importante come quella della Jabil gli ultimi tre giorni del mese per iniziare una discussione e trovare soluzioni”.
“Le Segreterie provinciali, unitamente alla RSU – prosegue la nota -ricordano che la proroga dell’ulteriore mese di cigs doveva darci il giusto tempo per evitare quello che tra pochi giorni potrebbe sfociare in un dramma sociale.
E’ stato chiesto al vice prefetto di CASERTA di farsi carico di riportare al governo che esistono e devono essere messi in campo strumenti alternativi che non solo allontanino lo spettro dei licenziamenti, ma che ci diano la possibilità di avere tempo a sufficienza per confrontarci sul futuro del sito di Marcianise. E’ stato, inoltre, ricordato che il ruolo del sindacato non è sicuramente quello di ‘notificare degli atti istituzionali'”.
Intanto continua allo stabilimento di Marcianise lo sciopero a scacchiera – un’ora per turno – da parte dei lavoratori della Jabil, iniziato dal primo febbraio dopo che negli ultimi 15 giorni di gennaio la produzione si era fermata per lo sciopero ad oltranza di otto ore al giorno; una mobilitazione continua sviluppatasi negli ultimi mesi anche attraverso numerosi presidi tenuti alla prefettura di CASERTA e davanti alla Regione o al Consolato Usa a Napoli, mediante cortei e proteste per le strade.
“Ma non c’è stato nulla da fare – dice un lavoratore – e tra pochi giorni potrebbe scoppiare un vero e proprio dramma sociale”.
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