Meta mostra ancora una volta la sua abilità nel copiare i dettagli più interessanti delle altre piattaforme, trasformandoli poi in propri successi personali.
È accaduto con le Stories e con i Reels – rispettivamente mutuati da Snapchat e TikTok -, e ora potrebbe anche accadere con la funzione di verifica a pagamento di Twitter Blue. Secondo quanto riportato dallo sviluppatore Alessandro Paluzzi, alcuni frammenti di codice di Instagram fanno esplicito riferimento a un “badge blu a pagamento” e a un nuovo prodotto in abbonamento.
Un dettaglio che appare anche nell’ultima build dell’app di Facebook, lasciando intuire che la verifica dell’account a pagamento potrebbe arrivare su tutte le piattaforme di Meta – ammesso che il progetto sarà portato a termine -.
Se l’intuizione di Paluzzi fosse reale, non sarebbe la prima volta che lo sviluppatore anticipa una delle novità di Instagram. Anche se questa volta il comportamento dell’app risulta alquanto insolito: in genere, quando una delle sue nuove funzioni vengono rivelate in anteprima, Meta finisce sempre con il confermarne la veridicità.
Ma stavolta ha scelto di rimanere in silenzio. Per quanto possa risultare strano, è impossibile non riflettere sull’eventualità che anche Meta voglia lanciare l’opzione della spunta blu a pagamento, riproponendo così una delle novità introdotte su Twitter da Elon Musk.
In uno screenshot condiviso con TechCrunch Paluzzi ha mostrato una parte del codice delle app di Instagram e Facebook in cui sono ben visibili le righe “IG_NME_PAID_BLUE_BADGE_IDV” e “FB_NME_PAID_BLUE_BADGE_IDV”. Ed ha suggerito che, dato il contesto, la sigla “IDV” potrebbe significare verifica dell’identità. Tuttavia, ci ha tenuto a precisare che nelle app non c’è ancora nulla di visibile oltre a questi piccoli riferimenti nel codice, quindi per il momento possiamo solo speculare su questa funzione. In fondo, il sistema di verifica dell’account è forse uno dei meno apprezzati dagli utenti dei social media.
Allo stato attuale l’ambita spunta blu viene assegnata soltanto a individui di alto profilo, celebrità, marchi o entità globali. Rimangono tagliati fuori gli utenti e i creator più piccoli, che hanno finito con l’alimentare un mercato ombra in cui le spunte blu possono essere acquistate illegalmente da chiunque, purché sia disposto a pagare migliaia di dollari.
È evidente, allora, che l’esigenza di una verifica a pagamento provenga dagli utenti stessi. E se Instagram stesse davvero pensando ad introdurla, allora non ci sarebbe niente di male. Anzi, renderebbe felici gli utenti, e risolverebbe non pochi problemi legati alle spunte blu illegali.
pezzo tratto da wired.it
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