Ma questa retorica sta passando anche all’interno delle cerchie filorusse, in un momento particolarmente critico in cui la Russia ha tutto l’interesse a destabilizzare l’Europa. È il caso di Rumen Petkov, ex ministro degli Interni della Bulgaria, leader del partito filorusso Abv, che ha descritto l’introduzione dei nuovi alimenti come un “crimine contro l’Europa”, si legge su Euractiv.
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Petkov ha poi accusato la Commissione europea di essere “pronta a uccidere i nostri bambini”, perché, secondo il suo delirio, mangerebbero già insetti nascosti negli snack e negli alimenti più popolari. Discorso simile in Ungheria, il cui governo di destra vorrebbe togliere le sanzioni economiche a Mosca, dove Istvan Nagy, ministro dell’Agricoltura, ha dichiarato che “le abitudini alimentari tradizionali europee potrebbero essere in pericolo”.
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Psicosi collettiva o strategia politica?
Ovviamente, nulla di quanto raccontano questi politici è vero. Basti pensare al costo delle farine di insetti che si aggirano tra i 40 e i 70 euro al chilo, che non rende economicamente sostenibile un piano di sostituzione di questi ingredienti, per poi rivendere i prodotti “contraffatti” allo stesso costo di sempre.
Inoltre, come specificano i regolamenti europei, i prodotti a base di insetti possono causare reazioni allergiche nelle persone già soggette ad allergia ai crostacei, ai molluschi o agli acari. Ciò significa che se una persona dovesse sentirsi male per aver ingerito insetti in un prodotto non segnalato, potrebbe tranquillamente guadagnare parecchi soldi facendo una causa milionaria all’azienda produttrice, esattamente come succederebbe per le noccioline.
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Tuttavia, questa nuova campagna che ha di nuovo unificato la destra europea non è una scelta casuale, ma si basa su una strategia di vittimismo ormai tipica dei movimenti sovranisti del nuovo millennio. È una strategia precisa, che punta a creare nemici immaginari contro cui scatenare delle guerre culturali, così da poter nascondere problemi e tematiche reali.
Questi nemici sono e sono stati i migranti, le femministe, gli ambientalisti, la comunità lgbtq+ o il politicamente corretto. Su di loro i politici di destra costruiscono quella che si chiama retorica dell’assedio, in cui si autorappresentano come una minoranza oppressa in pericolo, schiacciata da tutto quello che non è come loro: cioè bianco, cristiano e occidentale.
La retorica dell’assedio funziona anche con gli insetti. Infatti, le dichiarazioni usate parlano di pericoli per le abitudini alimentari tradizionali, attacchi alle cucine nazionali, mettendo dall’altro lato della barricata il nemico immaginario concretizzato nel piano clandestino per imporre gli insetti sulla tavola di tutte le persone. Come al solito, questa polemica sterile non porterà a nulla, ma ci avrà fatto perdere un sacco di tempo.
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