“La forza del Napoli e il gruppo”. Raffaele Di Fusco, ex portiere del Napoli, analizza il periodo splendente dei partenopei, protagonisti in solitaria, della vetta della Serie A con 56 punti, ricordando il suo passato in maglia azzurra, impreziosito da due scudetti, una Coppa Italia e una Coppa Uefa.
“Napoli team coeso, ognuno gioca con l’altro”
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“Arrivai nel 75 e il primo scudetto lo vinsi già nel settore giovanile, era il primo della primavera del Napoli, nel 79”, ricorda.In serie A poi, le stagioni d’oro 86-87 e 89-90 col Napoli di Maradona.
In quale aspetto la squadra di oggi, può ricordare quella di quel periodo? “Nella forza del gruppo” risponde “è un team coeso, dove ognuno gioca con l’altro e anche chi non gioca, fa il tifo per il compagno.E questo è un grande merito di Spalletti che ha fatto un gran lavoro”.
“Napoli come un’orchestra, il suo direttore è Spalletti”
“Per il resto, era un calcio totalmente diverso, è cambiato il sistema, modo di giocare: non esisteva il pressing ultra offensivo, oggi il Napoli difende attaccando.
Prima il pressing veniva effettuato sul passaggio laterale verso il centrocampo, non al limite dell’area”, osserva.L’ex portiere campano, oggi 62enne, si concede un riferimento alla settimana di Sanremo, paragonando il Napoli di oggi, ad un’orchestra: “Il possesso palla è come una musica leggera, che diventa sinfonica con le giocate di Kvaratskhelia, Osimhen e Zielinski, per poi diventare rock con il pressing ultra offensivo delle giocate laterali.
Il tutto gestito da un direttore d’orchestra impeccabile come Spalletti”.
Articolo pubblicato il giorno 10 Febbraio 2023 - 19:45