Il 3 e 4 marzo si terrà a Napoli, presso la Biblioteca della Società dei Naturalisti e la Biblioteca San Lorenzo Maggiore “fra Landolfo Caracciolo”, il V Congresso nazionale MAB. A distanza di oltre tre anni dal precedente congresso nazionale, tenutosi il 29 novembre 2019 all’Archivio centrale dello Stato, questo appuntamento intende riproporre l’alleanza tra i professionisti di musei, archivi e biblioteche creata nel 2011 con il Protocollo ICOM-ANAI-AIB, al quale hanno aderito in seguito anche la Confederazione Italiana Archeologi (CIA) e l’Associazione Italiana dei Conservatori e Restauratori degli Archivi e delle Biblioteche (AICRAB).
Il congresso è articolato in tre sessioni, che esaltano la componente esperienziale e socio-culturale di MAB, il confronto tecnico-scientifico tra le discipline, e la vocazione politica e civile dell’associazionismo culturale.
La sessione della mattina di venerdì 3 marzo, dal titolo “La collaborazione tra i professionisti MAB: la voce dei territori (2020-2023)”, si aprirà con una tavola rotonda che offrirà l’occasione per conoscere la variegata trama delle esperienze MAB maturate dalle sezioni regioni dal 2019 sino a oggi, le quali costituiscono il frutto della collaborazione dei professionisti attivi nella realtà dei musei, degli archivi e delle biblioteche del territorio.
Gli esponenti delle sezioni regionali delle associazioni si confronteranno anche per riflettere sul futuro della rete MAB a livello organizzativo, di contenuti e di futuri obiettivi culturali, nell’intento di consolidare e rendere ancora più efficace la collaborazione tra i professionisti dei beni culturali operanti negli istituti e luoghi della cultura.
La sessione pomeridiana (“Descrivere e gestire la fotografia in archivi, biblioteche e musei: un riallineamento necessario tra teoria e prassi in ottica MAB”), di carattere scientifico, sarà rivolta al tema – attualissimo – della descrizione delle fotografie e degli archivi fotografici, i quali costituiscono di per sé un terreno di confronto tra approcci descrittivi che fanno capo a diversi domini disciplinari.
Benché non manchino specifici standard catalografici, la documentazione fotografica continua oggi in molti casi ad essere descritta spesso in modo differente a seconda della natura dell’ente conservatore. Saranno invitati a discutere delle attuali problematiche descrittive non soltanto i rappresentanti delle associazioni, ma anche delle università e degli istituti centrali del ministero della culturali preposti al catalogo dei beni culturali per favorire la ripresa del dibattito teorico intorno alla descrizione della documentazione fotografica.
Le politiche culturali nel post Covid costituiranno infine il focus della mattinata di sabato 4 marzo, dal titolo “Le comunità al centro”. Sarà un’occasione per riflettere insieme su come musei, archivi e biblioteche possono contribuire a rendere concreti e attuali, nella prassi quotidiana degli istituti di cultura, i principi di partecipazione dal basso espressi nella Convenzione di Faro sul valore del patrimonio culturale, ratificata dal nostro Paese solo il 23 settembre 2020, a distanza di ben quindici anni dalla sua stesura originaria. Nella seconda parte della sessione sarà presentato un documento programmatico MAB, in cui saranno proposte linee d’azione di carattere generale utili a orientare le future politiche culturali nell’interesse della tutela e della valorizzazione del patrimonio culturale e dei professionisti impegnati in queste attività. Il congresso si chiuderà con gli interventi dei Presidenti delle Associazioni che compongono la rete MAB.
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