Colpo ai complici del super narcos Raffaele Imperiale: la Procura nazionale antimafia ha infatti sequestrato i beni ai fratelli Fontana di Villa Literno.
Militari dei Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Napoli e Caserta e del Gruppo Carabinieri per la Tutela dellโAmbiente di Napoli stanno dando esecuzione ad un provvedimento di sequestro emesso dalla Sezione per lโApplicazione delle Misure di Prevenzione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di aggravamento della misura del controllo giudiziario avanzata dalla Procura della Repubblica di Napoli โ Direzione Distrettuale Antimafia โ e dalla Procura Nazionale Antimafia, nei confronti di Giovanni Fontana e Michele Fontana, imprenditori di Villa Liternoย esercenti lโattivitaฬ di trasporto merci su strada e di gestione rifiuti.
Il provvedimento eฬ stato adottato a seguito della revoca del controllo giudiziario di una societaฬ dei predetti soggetti, essendo nel frattempo emersi a loro carico plurimi elementi di fatto idonei a fondare un giudizio di pericolositaฬ sociale e a far ritenere che il loro patrimonio si sia formato e sia stato incrementato negli anni grazie ad attivitaฬ illecite.
Alla base del sequestro di prevenzione vi eฬ, in primo luogo, lโordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nel mese di novembreย dal G.I.P. del Tribunale di Napoli nei confronti di Fontana Giovanni per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, allโesito delle indagini condotte nei confronti dellโorganizzazione del noto narcotrafficante Imperiale Raffaele.
Dallโanalisi del materiale acquisito a seguito della decrittazione dei sistemi Eurochat e Sky ECC eฬ emerso che nel 2021 il Fontana ha messo a disposizione del sodalizio di Imperiale un deposito per occultare 600 kg. di cocaina allโinterno di due container diretti in Australia.
Nel corso degli interrogatori resi dopo lโesecuzione della misura cautelare, Imperiale ha confermato il coinvolgimento di Fontana nella predetta operazione con lโAustralia e descritto altri traffici illeciti compiuti con la collaborazione dellโimprenditore liternese: dapprima due operazioni di trasporto dal Brasile, tra il 2008 e il 2010, di complessivi 6.000 kg. di cocaina e, in seguito, tra il 2017 e il 2021, una decina di trasporti dallโOlanda allorquando, avvertendo lโesigenza di dotarsi di autotrasportatori efficienti e fidati, decise di ricontattare il Fontana tramite Ursini Daniele (anchโegli arrestato nel mese di novembre).
Questโultimo ha confermato la circostanza nel corso dellโinterrogatorio del 13 dicembre 2022. Per le predette attivitaฬ, secondo quanto dichiarato da Imperiale, Fontana avrebbe ricevuto un compenso di oltre 7 milioni di euro.
Al giudizio di pericolositaฬ sociale di Fontana Giovanni hanno contribuito anche i precedenti per rapina, furto e armi e gli apporti dichiarativi di due collaboratori di giustizia, giaฬ esponenti di spicco delle fazioni Schiavone e Zagaria del clan dei casalesi, che lo hanno descritto come un imprenditore colluso con il gruppo di Zagaria Michele.
Fondati indizi per formulare un giudizio di pericolositaฬ sociale sono stati ravvisati anche nei confronti di Fontana Michele, gravato da precedenti penali e legato al fratello Giovanni da vincoli societari che lo hanno portato alla totale condivisione non solo delle strategie commerciali ma anche di quelle di natura illecita, come emerso dalle verifiche sulla gestione delle aziende di trasporto e degli impianti di trattamento rifiuti da parte dei due germani.
Le indagini patrimoniali hanno evidenziato una evidente sproporzione, nel periodo 2002-2021, tra i redditi dei due imprenditori e dei rispettivi nuclei familiari e le relative possidenze.
Da qui il sequestro eseguito in data odierna, avente ad oggetto le quote e i compendi aziendali di 8 societaฬ, 120 immobili tra fabbricati e terreni, 6 auto/motoveicoli, noncheฬ il blocco dei rapporti bancari e finanziari, per un valore complessivo di oltre 50 milioni di euro.
Articolo pubblicato il giorno 23 Febbraio 2023 - 09:22