E’ stato identificato in seguito ad alcuni rilievi il cadavere ritrovato pochi giorni fa in mare con una corda al collo legata a sua volta ad un masso nelle acque della spiaggia di Rovigliano, a Torre Annunziata.
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Si tratta di un uomo di 46 anni di Gragnano, peraltro con alcuni precedenti alle spalle. Un mese prima si era infatti reso protagonista di una rapina in supermercato. Il soggetto è stato principalmente identificato grazie ai tatuaggi. Si attende, ora, la conferma anche dal test del DNA.
I primi rilievi del medico legale Antonio Sorrentino hanno permesso di verificare come sulla testa e sulle braccia siano stati trovati segni evidenti di colluttazione. Nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia sul corpo per chiarire questo particolare. Restano tutte da decifrare le cause e i metodi di questo episodio.
Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, coordinati dalla Procura oplontina. Nessuna pista è esclusa: il reato ipotizzato è di omicidio volontario contro ignoti, ma è stata avvertita anche la Direzione distrettuale Antimafia di Napoli per possibili collegamenti con la camorra.
Le autorità proveranno inoltre a capire se l’uomo sia stato prima ucciso e poi gettato in mare, oppure se sia annegato in acqua. O ancora se è arrivato in spiaggia privo di sensi e quindi gettato in acqua in tali condizioni. Sono ore di lavoro senza sosta.
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