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Andrea Cozzolino, dal parlamento europeo al carcere: la sua carriera

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Sarà portato in carcere Andrea Cozzolino, l’europarlamentare ritenuto coinvolto dalla procura federale belga nel cosiddetto Qatargate.

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La struttura penitenziaria che lo ospiterà è quella di Poggioreale. In tarda serata il Gico del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Napoli gli ha notificato un mandato di arresto europeo.

E così otto giorni dopo che gli era stata tolta immunità parlamentare sono stati arrestati prima Marc Tarabella e poi Andrea Cozzolino per l’inchiesta del Qatargate. Con un blitz partito dal Belgio all’alba di venerdì mattina, la polizia federale ha prima preso in custodia l’eurodeputato belga per poi mettersi sulle tracce del collega italiano, senza però trovarlo nella sua abitazione di Bruxelles.

 Andrea Cozzolino dal parlamento Europeo al carcere

Un buco nell’acqua che ha fatto passare il testimone alla Guardia di Finanza di Napoli: giunti alla residenza partenopea dell’eurodeputato dem con un mandato d’arresto europeo alla mano, i finanzieri però non lo hanno trovato neanche lì. Cozzolino, ha fatto sapere poco dopo il legale Dezio Ferraro, era ricoverato in una clinica napoletana: appena è stato dimesso, gli è stato notificato il provvedimento.

Una duplice operazione – da tempo pronosticata – che getta nuove ombre sulla posizione dei due ex compagni di partito socialisti, sospettati di essere coinvolti nello scandalo euro-marocchino-qatariota sotto il peso delle rivelazioni del deus ex-machina, il pentito Pier Antonio Panzeri.

Parole già finite sui verbali a più riprese e sintetizzabili in un’accusa concreta a entrambi: aver contribuito alla trama di corruzione facendosi versare bonifici a rate tra i 120mila e i 140mila euro per il belga; e aver agito per orientare le politiche Ue a favore di Doha e Rabat in modo indiretto per l’italiano.

Erano le 6 di mattina quando gli investigatori belgi hanno dato il via alle operazioni con una serie di perquisizioni concentrate nei luoghi della vita di tutti i giorni dei due politici, tra Liegi, Bruxelles e Napoli.

Sulla via della piccola Anthisnes, paesino di quattromila anime governato dallo stesso Tarabella dal lontano 1994, gli agenti hanno cercato evidenze utili in una cassaforte di proprietà del politico custodita in una banca a Liegi e tra gli uffici del municipio del borgomastro.

Quando poi hanno bussato alla sua porta per prelevarlo e portarlo con loro a Bruxelles mettendolo in stato di fermo, l’europarlamentare – che dall’inizio si proclama completamente estraneo ai fatti – non ha opposto resistenza, e ha anzi riferito di aver atteso “da due mesi” quel momento per poter essere “finalmente ascoltato” dopo un fuoco incrociato di accuse che lo ha colpito per settimane sui giornali di tutta Europa.

Del tutto diversa la convulsa ricerca di Cozzolino, terminata solo in serata dopo due tentativi andati a vuoto tra Bruxelles e Napoli. Dimesso da una clinica della città dove si era recato per problemi di salute, gli uomini del Gico del Nucleo di polizia-economico finanziaria della Gdf partenopea hanno notificato la misura all’europarlamentare.

Per lui ora rischia di profilarsi una lunga trafila giudiziaria da affrontare nell’immediato in Italia, ma che potrebbe farlo finire nelle mani del combattivo giudice istruttore Michael Claise in Belgio.

Gli sviluppi per l’esponente del Pd sospeso in via cautelativa – per lungo tempo presidente della delegazione per le relazioni con i paesi del Maghreb e le commissioni parlamentari miste Ue-Marocco dell’Eurocamera – andranno via via chiarendosi nelle prossime ore, quando anche Tarabella – su giudizio insindacabile di Claise – saprà se il suo stato di fermo si trasformerà in una custodia cautelare a tutti gli effetti.

Un destino legato a doppio filo al collaboratore di giustizia Panzeri, che intanto ha fatto segnare un nuovo punto a suo favore: la commercialista di famiglia, Monica Rossana Bellini, arrestata nel milanese il 17 gennaio su mandato d’arresto europeo dei magistrati belgi, è tornata libera con solo il divieto di espatrio.

Qatargate: chi e’ Andrea Cozzolino

Se a Napoli negli ambienti della politica si dice ‘cinesi’, il pensiero corre subito ad Andrea Cozzolino. Una lunga militanza a sinistra, che parte dal liceo classico di Torre del Greco, dove e’ tra i fondatori dell’Associazione degli studenti contro la camorra negli anni ’70, a Bruxelles.

Passando attraverso incarichi nel partito (tra l’altro quello di segretario del Pd a Napoli), e in Regione (assessore di Antonio Bassolino), Cozzolino, 60 anni, tre figli avuti da Anna Normale, figlia di un noto costruttore partenopeo, europarlamentare dal 2009, prima di questo mandato d’arresto europeo nell’ambito dell’indagine belga denominata Qatargate.

Era gia’ stato al centro di una discussa tornata di primarie dem poi annullate, proprio per un sospetto di brogli con voti comprati e messi nelle urne da un folto numero di rappresentanti della comunita’ cinese napoletana.

Le primarie in questione erano quelle del centro-sinistra per la scelta del candidato sindaco di Napoli, il 23 gennaio 2011; che Cozzolino vince a sorpresa con il 37,3% delle preferenze (16.358 voti), principalmente raccolte nei quartieri di Secondigliano e Miano.

Un risultato contestato davanti ai garanti dagli altri aspiranti: Umberto Ranieri, Libero Mancuso e Nicola Oddati, anche lui giovane pupillo di Bassolino.

Le primarie vengono poi annullate, ma le denunce di brogli spingono la Direzione distrettuale antimafia a indagare per infiltrazioni camorristiche del clan Lo Russo, egemone proprio a Miano, e il centro sinistra ripiega su Mario Morcone, prefetto e commissario per Roma nel 2008, proposto dal commissario provinciale del Pd Andrea Orlando.

Comunque, la militanza di Cozzolino nella sinistra e’ da manuale. Negli anni Ottanta dirigente della Fgci. All’inizio degli anni ’90, partecipa da dirigente del Pci al processo che ha portato alla svolta della Bolognina di Achille Occhetto, aderisce al Partito Democratico della Sinistra, e nel 1998 ai Democratici di Sinistra di Massimo D’Alema.

Dal 1994 al 2000 e’ stato segretario della Federazione di Napoli del Pds prima, e Ds poi. Si candida alle elezioni regionali in Campania del 2000 con i Ds, con Bassolino, anche lui impegnato nella scalata alla presidenza della Giunta, venendo eletto nel collegio di Napoli in Consiglio regionale.

Viene poi rieletto alle elezioni regionali del 2005 nel medesimo collegio, e diventa assessore con deleghe all’Agricoltura e alle Attivita’ Produttive, sempre con Bassolino presidente. Alle primarie del 14 ottobre 2007 e’ eletto all’assemblea costituente nazionale del Partito Democratico.

Alle elezioni europee del 2019era stato rieletto con 81.328 preferenze, ed era entrato a far parte della sottocommissione per i diritti umani e della delegazione del Parlamento per i rapporti con i paesi del Maghreb e l’Unione del Maghreb arabo.

Quando, il 22 novembre scorso, il Parlamento Europeo vota a favore del riconoscimento della Federazione Russa come Stato che sostiene il terrorismo a seguito delle sue azioni nel corso della invasione russa dell’Ucraina, Cozzolino e’ uno dei quattro parlamentari italiani a votare contro la mozione.

Il 16 dicembre 2022 la Commissione Nazionale di Garanzia del Pd delibera di “sospendere cautelativamente l’onorevole Andrea Cozzolino dall’Albo degli iscritti e degli elettori del Pd, nonche’ da tutti gli organismi del partito di cui dovesse eventualmente essere parte. E cio’ fino alla chiusura delle indagini in corso da parte della magistratura relative allo scandalo ‘Qatargate'”.

Cozzolino, attraverso i suoi avvocati, aveva gia’ reso noto che era a disposizione dei pm e disposto a rinunciare all’immunita’. Il 12 gennaio 2023 si dimette dai propri incarichi in commissione e, coerentemente a quanto annunciato, vota a favore della revoca dell’immunita’ per se’ e per Tarabella, deliberata dal Parlamento Europeo il 2 febbraio scorso.


Articolo pubblicato il giorno 10 Febbraio 2023 - 22:06


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