Napoli. “Gli infermieri svolgono un essenziale servizio di pubblica utilità e solo per questo finora abbiamo garantito assistenza senza mai fermarci, anche operando in situazioni difficili, aggressioni e violenze comprese.
Ma ora siamo allo stremo. Non sono bastati fin qui le denunce, gli appelli, gli allarmi lanciati alle forze dell’ordine e di Governo del territorio. Forse si attende il caso eclatante. Oppure che gli infermieri, esasperati e frustrati, incrocino le braccia per difendere il diritto all’integrità fisica, al rispetto, alavorare senza essere continuamente aggrediti, minacciati, offesi e vituperati”.
E’ quanto ha detto la presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Napoli Teresa Rea, appena informata della duplice aggressione ai danni di due infermieri avvenuta la notte scorsa all’Ospedale dei Pellegrini.
“Trauma contusivo al cranio maxillo-facciale con ematoma al collo, giudicato guaribile in 21 giorni”, per uno. E prognosi di 4 giorni per l’infermiera. “Ringrazio il direttore generale dell’Asl Napoli 1, ingegnere Ciro Verdoliva, per la solidarietà manifestata e per la precisa presa di posizione contro ogni forma di violenza ai danni degli infermieri”, ha aggiunto la Presidente Rea, esprimendo “piena solidarietà dell’Ordine ai colleghi aggrediti“.
“Una vicinanza- ha detto infine -che apprezziamo, ma che non attenua i sentimenti di rabbia, di paura e di sfiducia che pesano sui colleghi dell’ospedale dei Pellegrini e in tutti quelli che operano nei pronto soccorso dei nosocomi napoletani. A essi va la vicinanza e la comprensione di tutta la professione, messa ogni giorno alla prova da condizioni di lavoro ormai insostenibili” .
“Ennesimo episodio di violenza in una struttura sanitaria. Questa situazione è ormai diventata intollerabile. Servono processi immediati e pene esemplari a carico di chi si macchia di questi reati o presto avremo ospedali vuoti perché medici e infermieri non vorranno più lavorarci per paura”.
Lo ha detto il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli parlando dell’aggressione avvenuta la scorsa notte all’ospedale “Vecchio Pellegrini” di Napoli.
“La violenza è ormai dilagante – ha aggiunto Borrelli – assistiamo ogni giorno a scene di totale anarchia. Ognuno fa ciò che vuole a dà piglio alla violenza con inquietante facilità. Serve assolutamente un freno a questa escalation che da qualche anno sembra inarrestabile, o continueremo a vivere nel far west, in balia di questi episodi, con la paura pure di scendere in strada”.
“Quello che è accaduto questa notte è inaccettabile, ed è inaccettabile che chi dovrebbe intervenire con risolutezza non lo faccia. Servono processi immediati e pene esemplari a carico di chi si macchia di questi reati. Siamo solidali con il nostro personale che ha dovuto subire l’ennesima aggressione e che, nonostante tutto, non ha smesso di dimostrare abnegazione e professionalità”.
Lo dice il direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro, Ciro Verdoliva, nel commentare un nuovo episodio di aggressione avvenuto ai danni del personale infermieristico (e non medico, come si era appreso in un primo momento) in servizio. “Nonostante quanto accaduto –
sottolinea Verdoliva – le vittime dell’aggressione hanno continuato ad aiutare i colleghi rimasti in servizio”.“Prima ancora di pensare di avere presidi delle forze dell’ordine in ospedale – prosegue Verdoliva – è necessario che il legislatore persegua con determinazione la violenza a carico degli operatori della sanità nell’esercizio delle proprie funzioni. È necessario che si intervenga in analogia a come lo si è giustamente fatto nei confronti della violenza contro le donne. Serve certezza della pena con processi rapidi e condanne esemplari”, aggiunge il direttore generale.
Verdoliva ricorda che da anni “l’Asl Napoli 1 Centro, e non solo, è impegnata in una battaglia di civiltà che dovrebbe riguardare tutti. Nessuno escluso”. “Che siano proiettili, pugni, schiaffi o insulti, ogni colpo è un colpo che alla fine si ritorce contro tutta la collettività. Solitamente si dice “continuiamo a lavorare a testa bassa”, io invece dico che continuiamo a lavorare tutti insieme “a testa alta”; continuando a onorare il nostro motto “una Squadra al lavoro per garantire salute”.
Una parte della popolazione – aggiunge – si sente al di sopra della legge, c’è un senso di impunità, ed è su questo aspetto che bisogna assolutamente lavorare. Facciamo in modo che medici e infermieri siano eroi solo per il fatto di salvare vite umane, non per aver sacrificato la propria”.
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