Castellammare. Era stato attirato in una trappola da persone conoscenti e poi portato in un luogo isolato e pestato con bastoni e calci e pugni riportando numerose ferito.
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Secondo chi lo aveva fatto doveva essere punito per una presunta relazione con la moglie di un pregiudicato. Stamane a due anni di distanza, personale della Sezione di P.G. — Aliquota Polizia di Stato di questa Procura della Repubblica e del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castellammare di Stabia ha dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare personale applicativa delle misure coercitive degli arresti domiciliari e del divieto di dimora, emessa dal Giudice per le indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura nei confronti di tre soggetti.
Sono tutti gravemente indiziati dei reati di sequestro di persona e di lesioni personali aggravate, commessi, in concorso tra loro e con una quarta persona allo stato non identificata, nella città stabiese in danno di altro soggetto.
Le indagini, coordinate da questa Procura della Repubblica ed espletate dalla Sezione di Polizia Giudiziaria e dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Castellammare di Stabia, traevano origine dalla denuncia sporta da un uomo che riferiva di aver subito l’incendio della propria autovettura nonché dell’autovettura aziendale a lui in uso.
Nel corso delle indagini si accertava che in precedenza, nel maggio 2021, la vittima era stata prelevata da due suoi conoscenti presso la sua abitazione, i quali, dopo averla invitata a salire in auto, adducendo di dover chiarire una presunta controversia personale, le avevano impedito con la forza di scendere dall’autovettura e l’avevano condotta in un luogo isolato.
E li insieme ad altri due soggetti lì in attesa, di cui uno armato di bastone, l’avevano aggredita con calci e pugni, provocandole lesioni all’addome, al bacino, alla schiena ed agli arti inferiori e superiori, giudicate guaribili in tredici giorni.
La vittima era riuscita a darsi alla fuga, raggiungendo la pubblica via, evitando peggiori conseguenze. Il motivo del “pestaggio” andrebbe ricercato in una presunta relazione tra la vittima e la moglie di uno degli aggressori.
All’esito delle formalità di rito, in ottemperanza al dispositivo cautelare, uno degli indagati stato sottoposto agli arresti domiciliari mentre gli altri due sono stati sottoposti al divieto di dimora ne1 territorio della città metropolitana di Napoli.
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