Foto: SSC Napoli su Twitter
Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, presenta in conferenza stampa il match tra gli azzurri e l’Inter, big match in programma domani alle ore 20.45 allo stadio San Siro.Ritorno ufficiale in campo per il Napoli dopo la sosta per il Mondiale: “In questo periodo di break abbiamo fatto quello che dovevamo, lavorando in profondità su tutte le qualità che servono, valutando individualmente i calciatori tra chi tornava dal mondiale e chi era stato in vacanza”.
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“Per quello che abbiamo visto le risposte sono state buone, come ho già detto per noi non è un ripartire perché con la testa siamo rimasti a dove abbiamo lasciato.
Abbiamo iniziato questo bellissimo viaggio un anno e mezzo fa e non ci sono fermate, non ci sono stazioni, ci fermeremo solo quando sapremo come sarà finita”.
L’allenatore azzurro ha provato a capire in anticipo che partita sarà: “L’Inter è una squadra di livello top, ha la grande capacità di dilatare il campo. È una squadra che sa chiudersi, ha grandi qualità tecniche e grande fisicità.Dobbiamo essere bravi a mantenere equilibrio e comando della partita”.
“Noi non pensiamo a complotti di nessun genere, però se tanti e spesso tirate fuori questi discorsi è segno che il nostro sistema è migliorabile – aggiunge Spalletti, parlando della designazione arbitrale -. La credibilità deve essere la prima cosa, soprattutto in un momento come quello attuale, bisogna lavorare per non alimentare questi dubbi”.
“Dobbiamo usare l’amore di Napoli per questo sport, la nostra voglia di dare felicità alle persone e giocare belle partite”, ha proseguito Spalletti, sottolineando che “non arriviamo a giocare questa partita forti della posizione in classifica.
Siamo consapevoli di ciò che sappiamo fare in campo e su ciò svilupperemo le nostre prossime gare”.
“La mia ossessione è quella di vedere impazzire di gioia questa città.Sono un po’ napoletano anche io, vedere esplodere la città di gioia è la cosa che più mi renderebbe felice”, prosegue il tecnico di Certaldo.
Sua scomparsa un grande dispiacere”
Una battuta anche su Pelé: “La sua scomparsa è stato un altro grandissimo dispiacere che abbiamo dovuto subire in questo periodo.Volevo fare i complimenti al Santos che ha deciso di non ritirare la maglia, come da sua richiesta.
Era già moderno come persona oltre che come calciatore”.
Nessuna classifica sui migliori al mondo. “Per me Messi, Maradona e Pelé sono e sono stati i calciatori, anche se in diverse fasi della storia, che hanno lasciato un marchio indelebile delle loro qualità professionali e tecniche”, ha concluso.
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