A qualche ora dal dietrofront e dal ritorno in panchina di Davide Nicola, il presidente Danilo Iervolino ci mette la classica faccia. In videoconferenza, il numero uno del club cerca di spiegare le 72 ore concitate della Salernitana.
Lo fa partendo dagli ultimi mesi, difficili, della società granata. “Cosa è successo? – si chiede il massimo dirigente campano – In questi mesi si è acuito, fantomaticamente, un problema interno alla Salernitana, tra il management e la parte sportiva. Cosa non vera”.
“Che la squadra sia stata costruita bene lo crediamo tutti – prosegue -. Che soffra di una mancanza di concentrazione, di fiato, di fisicità e gambe scariche lo vediamo. Abbiamo avuto delle visioni ma una convergente l’avevamo dal primo momento: questa è una squadra che deve far bene ed entusiasmare”.
Poi continua. “A Bergamo abbiamo preso un’imbarcata storica, cosa che è successa anche alle grandi squadre – riprende Iervolino -. Ma ciò che ha fatto venire l’idea che c’era qualcosa di grave era la non volontà di giocare al calcio, non abbiamo preso ammonizioni. E’ stata quasi una disfatta, una mancata percezione del pericolo”.
“Mi sono sentito in dovere di pensare di cambiare. Cosa si cambia? Il progetto tecnico abbastanza ma attraverso colui che è deputato a fare queste cose, il mister. Una persona che io stimo tantissimo”.
Questa la spiegazione sulla decisione di lunedì scorso, con il presidente Iervolino che continua a snocciolare cronologicamente quanto accaduto in queste ore. “Ieri è successa una cosa unica nel calcio: ci siamo sentiti io e il mister
– dice -. Lo abbiamo fatto tramite il direttore sportivo, che ha speso mille parole positive”.“Qui non si parla solo di calcio ma storie di uomini che fanno cose importanti. Lui mi ha detto cose importanti, sulla città, sui tifosi, su me. E forse se non perdi una persona, non capisci mai quanto ti manca e quanto ti mancherà. Forse questa vicenda poteva essere gestita solo in questo modo. E’ giusto quindi che Nicola abbia un’altra chance”.
Svela anche di aver sentito parte della squadra anche se afferma che non è pesata molto nella decisione del dietrofront. “La squadra è stata sentita – conferma il presidente granata -. Ma la squadra deve essere allenata, non sceglie l’allenatore. Mi faceva, però, piacere sentire la loro posizione”.
“Devo dire che Nicola, così come ho detto dal primo momento, è l’allenatore giusto per la Salernitana. Deve ritrovare energia, coraggio, il manico da leader carismatico. E solo lui la può trovare in se stesso e mi auguro possa farlo quanto prima”.
“Fiducia a tempo? Tutto è a tempo. A Nicola ho chiesto di ricaricare la squadra. E’ una squadra che deve trovare energia e coraggio. Si deve ritrovare nel gioco di Nicola un gioco aggressivo e di copertura”.
Sabatini e il Napoli: il presidente Iervolino ha il tempo di parlare anche di loro durante la videoconferenza di oggi. “Con il direttore Sabatini ho un ottimo rapporto e sono convinto che ci siamo capiti benissimo – afferma Iervolino – Ci siamo risentiti già dopo quindici giorni dell’avvenuto distacco, abbiamo stemperato”.
“Il nostro è un rapporto autentico, e lui è una leggenda del calcio. Certo, i tifosi sono legati alla figura di Sabatini, avendo conquistato una salvezza incredibile. Ma sono sicuro che lo diventeranno anche alla figura di De Sanctis. Devo solo difenderlo di più”.
Poi il Napoli, per il massimo dirigente granata un derby tutto particolare. “Per me la partita del cuore. La squadra che in questo momento macina il gioco più bello d’Europa contro una Salernitana che ha voglia di riscattarsi e dimostrare di non essere seconda a nessuno. E sono convinto – conclude – che non lo sarà”.
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