Rapina, ieri sera, nella villa di Saturnino De Cecco, della nota famiglia proprietaria del pastificio conosciuto in tutto il mondo.
In azione quattro o cinque malviventi con il volto travisato e probabilmente armati che, entrati nell’abitazione, nella zona collinare di Montesilvano, hanno chiuso moglie e figlia dell’imprenditore in cucina ed hanno costretto l’uomo ad aprire la cassaforte, per poi impossessarsi di gioielli e orologi di pregio.
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I rapinatori sono poi fuggiti con il bottino. I malviventi, secondo le testimonianze, sarebbero stranieri. Indagini in corso da parte dei Carabinieri.
Saturnino De Cecco si era dimesso dall’azienda all’inizio del 2020 nella qualità di vicepresidente pur rimanendo tra gli azionisti di riferimento della De Cecco, terza azienda al mondo produttrice di pasta con un fatturato 2021 di oltre 500 mln di euro, due stabilimenti in Abruzzo (Ortona e Fara S.Martino) e sei sedi commerciali nel mondo.
In passato era stato anche AD con gli altri cugini della famiglia. Attualmente a lui fa capo la OverFly, una azienda di elicotteri executive attiva da oltre dieci anni, e lui stesso pilota i mezzi: la OverFly, che ha sette elicotteri, gestisce viaggi e trasferimenti con sede a Pescara.
“Un momento traumatico. Quando ti entrano in casa e ti sequestrano la famiglia è grave. Bisogna mantenere la calma, seguire le indicazioni ed essere il più accondiscendente possibile. Che è quello che poi ho fatto. Sono stato molto calmo e per fortuna è andata bene”.
Così Saturnino De Cecco, uscendo dal Comando dei Carabinieri di Montesilvano insieme alla moglie Sheila D’Isidori, racconta ai cronisti gli istanti della rapina in villa di “quasi 40 minuti” di cui è stato vittima ieri sera, insieme alla sua famiglia.
“Abbiamo avuto la fortuna che quando la situazione stava precipitando è scattato l’allarme – dice la donna – Si sono spaventati e sono scappati. Ma non era quella l’intenzione. Sarebbero rimasti ancora. Avevano già preso tutto, ma volevano e chiedevano altro”.
“Pensavano di trovare di più – riprende l’imprenditore – ma io gli avevo dato qualsiasi cosa. Si cerca di salvaguardare la famiglia. Il mio obiettivo più importante era quello. Siamo stati fortunati, perché era partita molto male.
Erano armati di coltello. Minacciavano di avere delle pistole, ma non le abbiamo viste. Quando qualcosa non gli piaceva mi colpivano”, racconta ancora De Cecco, che riferisce di essere stato colpito al volto, precisando di non aver capito se con degli oggetti o a mani nude.
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