Mentre l’inflazione ha raggiunto “il dato più alto degli ultimi 37 anni”, ora con lo stop al taglio delle accise i listini destinati a crescere ulteriormente.
Lo denuncia Assoutenti, che fa notare come i prezzi degli alimentari siano “ancora alle stelle: solo per cibo e bevande nel 2022 una famiglia ha speso in media 513 euro in più rispetto al 2021”.
Insomma il 2022 si è chiuso “con una stangata sul fronte dei prezzi, con l’inflazione che a dicembre, seppur in leggera riduzione, rimane ancora a livelli elevatissimi e segna un +11,6% su base annua, il dato più alto degli ultimi 37 anni.
Lo afferma Assoutenti, commentando i dati diffusi nei giorbi scorsi dall’Istat. “La lieve discesa dell’inflazione registrata nell’ultimo mese non appare sufficiente, perché i prezzi al dettaglio rimangono ancora a livelli altissimi, e sono destinati a crescere ulteriormente nelle prossime settimane per effetto dello stop al taglio delle accise sui carburanti, spiega il presidente Furio Truzzi.
Particolarmente allarmanti i numeri dell’Istat relativi ai prodotti alimentari, che a dicembre segnano un +13,1%, portando la media annua del comparto a quota +9,1%: tradotto in cifre, significa che solo per il cibo una famiglia nel 2022 ha speso 513 euro in più rispetto all’anno precedente, spesa che sale a +700 euro annui se si considera un nucleo con due figli”.
Di fronte a tali dati dunque Assoutenti chiede al Governo Meloni di “inserire l’emergenza prezzi tra le priorità dell’esecutivo, varando il taglio dell’Iva sui beni primari come alimentari e generi di prima necessità, e intervenendo sulla tassazione relativa ai carburanti seguendo l’esempio del suo predecessore Draghi e tagliando le accise che pesano sui costi di una moltitudine di prodotti, considerato che in Italia l’85% della merce viaggia su gomma”, conclude Truzzi.
Articolo pubblicato il giorno 8 Gennaio 2023 - 08:13