La scuola dovrebbe servire ad illuminare le giovani menti. Difficile, però, se quelle giovani menti siano costrette, letteralmente, al buio.
Succede che gli alunni dell’istituito Santa Rosa Marino, che si trova nel Lotto O di Ponticelli, siano costretti a svolgere le attività didattiche anche in mancanza di energia elettrica e quindi al buio e senza riscaldamenti.
Come spiega una delegazione delle 420 madri degli alunni che si è rivolta al deputato dell’alleanza Verdi- Sinistra Francesco Emilio Borrelli, il problema deriverebbe dal fatto che il Comune di Napoli abbia accumulato un debito con la società’ erogatrice dell’energia elettrica, l’Enel, che a questo punto avrebbe deciso di staccare i contatori.
“Lunedì mattina i nostri figli non sono potuti entrare perché non c’è luce visto che la cabina elettrica è rotta e, poiché il comune di Napoli ha un grosso debito con il fornitore di elettricità, non hanno alcuna intenzione di aggiustarla (vergogna assoluta).
I dirigenti scolastici pretendono che noi mandiamo i nostri figli a scuola al buio e con il rischio che diventino dei polaretti scaricando la responsabilità su noi genitori visto che per loro la scuola funziona. Ma questa po’ mai essere una scuola funzionante in queste condizioni?”, le parole di alcune mamme.
La situazione scuola preoccupa in un po’ in tutto il territorio di Napoli e provincia per problematiche varie. A Sant’Antimo gli alunni dell’istituito superiore Giuseppe Moscati si sono anch’essi rivolti al deputato Borrelli per denunciare la loro emergenza tra calcinacci che crollano, infiltrazioni d’acqua, insetti che si aggirano tra i banchi e rubinetti che erogano acqua color fango.
“Per la situazione di Ponticelli abbiamo deciso di inviare una nota alla dirigenza scolastica e l’amministrazione cittadina per avere ben chiara la questione. Chiediamo che venga predisposto un incontro anche con una rappresentanza dell’ENEL per cercare d risolvere il problema. Non possono sempre farne le spese gli studenti”. dichiara Borrelli.
“ Ci siamo interessati anche alla problematica dell’istituto di Sant’Antimo avviando una comunicazione con la dirigenza scolastica. Da tempo stiamo chiedendo di revisionare i casi più critici delle scuole del nostro territorio, molti edifici sono fatiscenti ed anche pericolosi. Per combattere la dispersione scolastica occorre dare ai giovani strutture e didattiche adeguate”.
Articolo pubblicato il giorno 10 Gennaio 2023 - 12:25