Insieme a Matteo Messina Denaro è stato arrestato anche Giovanni Luppino, di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani, accusato di favoreggiamento. Avrebbe accompagnato il boss alla clinica per le terapie.
L’ arresto di Matteo Messina Denaro in una clinica oncologica è coerente con risultati investigativi, anche molto datati che lo indicavano affetto da serie patologie. Tracce del boss superlatitante risalenti al gennaio del 1994, lo collocavano infatti in Spagna, a Barcellona, dove si sarebbe sottoposto, presso una nota clinica oftalmica, ad un intervento chirurgico alla retina.
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Ma non solo: avrebbe accusato – sempre secondo risultanze investigative di alcuni anni fa- una insufficienza renale cronica, per la quale avrebbe dovuto ricorrere a dialisi. Per non rischiare l’arresto durante gli spostamenti per le cure ed i trattamenti clinici, il boss avrebbe installato nel suo rifugio le apparecchiature per la dialisi.
Una importante conferma sulle patologie accusate dal superlatitante giunse nel novembre scorso dal pentito Salvatore Baiardo, che all’inizio degli anni ’90 gestì la latitanza dei fratelli Graviano a Milano. In un’intervista televisiva, su La7 a Massimo Giletti il pentito rivelo’ che Matteo Messina Denaro era gravemente malato e che proprio per questo meditava di costituirsi.
Matteo Messina Denaro: perquisite case del fratello e della sorella
Sono state fatte perquisizioni in alcune abitazioni di Campobello di Mazara e Castelvetrano. Uomini del Ros dei carabinieri e del comando provinciale di Trapani sono entrati anche in casa dei parenti di Messina Denaro.
A Campobello di Mazara i carabinieri stanno perquisendo anche la casa del fratello, Salvatore Messina Denaro, mentre a Castelvetrano i militari sono andati nell’abitazione della sorella Patrizia Messina Denaro, dove vive anche la mamma del boss, Enza Santangelo.
Il sindaco di Castelvetrano: fine di un incubo
“E la fine di un incubo e l’inizio di un’era nuova che coinvolga l’intera città”. Lo dice il sindaco di Castelvetrano Enzo Alfano dopo aver appreso la notizia dell’arresto del boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro. “E’ la vittoria dello Stato, del diritto – ha commentato il sindaco – non se ne poteva più di associare la città a questo latitante che è nato qui. E’ un momento di grande vittoria e dobbiamo festeggiare perché oggi si segna una data storica per la nostra città”.
Il sindaco di Corleone: ora cittadini più liberi
Il sindaco Nicoló Nicolosi, la giunta, il presidente del Consiglio comunale Pio Siragusa, i consiglieri comunali esprimono grande soddisfazione per la brillante operazione del Ros dei carabinieri che ha portato all’arresto di Matteo Messina Denaro, ultimo capomafia latitante da 3 decenni. “L’operazione condotta dall’Arma – scrive il sindaco sui social – segna una nuova importantissima vittoria dello Stato che, esattamente 30 anni dopo l’arresto di Salvatore Riina, dimostra ancora una volta la sua azione costante e pervasiva per liberare il Paese da ogni forma di criminalità organizzata e renderci cittadini più liberi”.
L’arresto di Matteo Messina Denaro breaking news in tutto il mondo
Fa il giro del mondo come breaking news l’arresto di Matteo Messina Denaro. Dal Guardian alla Bbc, dalla Cnn, dal Pais a Le Monde, passando per al Jazeera, i siti internazionali ne danno ampio risalto ed in molti casi le dedicano l’apertura. Tutti sottolineano che Messina Denaro era “il boss mafioso più ricercato d’Italia e che è stato arrestato dopo 30 anni di latitanza”.
Articolo pubblicato il giorno 16 Gennaio 2023 - 12:40