In occasione della mostra ‘BIZANTINI: luoghi, simboli e comunità di un impero millenario’, in programma al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al 13 febbraio, il MANN ospita un ciclo di incontri che approfondiscono un’epoca ricca di testimonianze culturali e artistiche che impongono una rilettura della storia e della civiltà dell’Impero romano d’Oriente.
Tra queste, l’eredità culturale del monachesimo italo-greco nel Mezzogiorno d’Italia spicca per la sua grande rilevanza, troppo spesso oscurata dal progressivo affermarsi del cattolicesimo latino, soprattutto dopo il Grande Scisma del 1054.
Il monachesimo italo-greco, infatti, ha scritto una pagina fulgida nella storia del nostro Mezzogiorno. Tra il VI e l’XI secolo d.C. a cavallo tra Impero bizantino, ducati longobardi e dominazione araba in Sicilia, l’eredità culturale dei monaci italo-greci ha impresso importanti tracce, materiali e immateriali, sui territori di larga parte del Mezzogiorno e sopravvive ancora in larga parte delle aree più fragili del Paese.
I monaci provenienti dall’Oriente erano portatori di una vasta cultura e con la loro azione, oltre a diffondere la spiritualità cristiana, hanno contribuito a ripopolare borghi, a irregimentare corsi d’acqua, a manutenere il territorio e hanno introdotto nuove produzioni agricole in aree anche allora spopolate.
Dalla sapienza officinale del monachesimo si suppone provenga anche l’antica sapienza medica della Scuola di Salerno, che ha dato origine alle moderne pratiche sanitarie basate su criteri scientifici. Ma, soprattutto, il monachesimo italo-greco è stato portatore di un supremo valore di cui sentiamo il bisogno anche in questi tempi tristi: la pace!
Ai fini di far riemergere questo straordinario patrimonio culturale il Museo Archeologico Nazionale di Napoli apre il suo ciclo di conferenze a corredo della mostra dedicata all’epopea bizantina in Italia con un incontro, in programma mercoledì 1 febbraio alle ore 16,30, sul tema ‘L’eredità culturale del monachesimo italo-greco nel Mezzogiorno’.
Al convegno porterà i suoi saluti il Direttore del Museo, Paolo Giulierini, cui seguiranno gli interventi della Prof.ssa Rosanna Alaggio, storica medievista dell’Università del Molise, e del saggista Giovanni Russo, coordinati da Claudio Bocci, già Direttore di Federculture.
L’incontro beneficia del patrocinio della Città di Grottaferrata, che ospita l’abbazia di rito greco-cattolico dedicata a San Nilo, e del Percorso Niliano, il progetto di valorizzazione dei luoghi in cui ha vissuto il Santo e ricompresi tra Rossano-Corigliano (Cs) e Grottaferrata (Roma).
Seguiranno lunedì 6 febbraio la presentazione del volume ‘Costantinopoli, i luoghi dell’archeologia’ di Enrico Zanini e giovedì 9 febbraio un incontro con Federico Marazzi, curatore della mostra.
Caserta. Un 22enne originario di Caserta è stato arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti… Leggi tutto
Carinola. È stato salvato in extremis da una fine tragica. Momenti drammatici questa mattina nel… Leggi tutto
Sette nuovi sostituti procuratori entrano nella Procura nazionale antimafia (Dna), guidata da Giovanni Melillo. Il… Leggi tutto
Come da titolo, il Parlamento iraniano ha manifestato l’intenzione di correggere il vituperato disegno di… Leggi tutto
Il cuore di Napoli ha ancora una volta dimostrato la sua generosità. Grazie all'iniziativa "Giocattolo… Leggi tutto
L'ultimo sequestro è avvenuto lunedì, da parte della Polizia di Stato, con la denuncia ai… Leggi tutto